È tramite vecchi filmati matrimoniali accompagnati da Il ballo del mattone di Rita Pavone che prende avvio Il giorno più bello, dal titolo curiosamente analogo a quello de Il giorno + bello di Massimo Cappelli, interpretato nel 2006 dalla stessa Violante Placido qui calata nei panni di un’assistente sempre sull’orlo di una crisi di nervi del protagonista Paolo Kessisolglu. Ovvero colui che ereditò dal padre il mestiere di wedding planner e che, dopo aver sacrificato tutta la sua vita per regalare la felicità agli altri, complice la crisi e un divorzio alle spalle ha deciso di effettuare un cambiamento radicale. Intende infatti andare a solcare gli oceani in barca a vela insieme alla collaboratrice Valeria Bilello, purtroppo sposata col suo vecchio amico fotografo Luca Bizzarri, e vendere l’azienda di famiglia. Occasione che si presenta quando si fa avanti come acquirente Carlo Buccirosso, che non immagina però essere il padre di Fiammetta Cicogna, alla quale sta preparando la festa nuziale per il giorno del “Sì” a Stefano De Martino. Festa nuziale che proprio Buccirosso intende considerare il banco di prova per decidere se effettuare il suo acquisto e che, ovviamente, finisce per rivelarsi tutt’altro che tranquilla.
Del resto, tra un già citato Bizzarri che porta avanti un complicato rapporto con il giovane figlio, una brigata di camerieri precari sul punto di una rivolta e il Lodo Guenzi cantante della band Lo Stato Sociale che, qui intrattenitore del party, scopre che la sposa altro non è che una sua ex fiamma, gli imprevisti sono dietro l’angolo.
Ma, al suo debutto dietro la macchina da presa, l’Andrea Zalone spalla comica di Maurizio Crozza non sembra riuscire nell’impresa di concretizzare quella che, almeno sulla carta, sarebbe dovuta essere una divertente commedia derivata, tra l’altro, dal già non esaltante francese C’est la vie – Prendila come viene, diretto nel 2017 da Olivier Nakache ed Éric Toledano.
Infatti, se da un lato sul grande schermo coloro che meglio conosciamo come Luca e Paolo si mostrano ancora una volta non troppo convincenti (potremmo citare altri precedenti fallimentari esempi quali …e se domani di Giovanni La Parola o Per tutta la vita di Paolo Costella), dall’altro a risultare fiacca è proprio l’evoluzione della circa ora e quaranta di visione, nonostante l’abbondanza di situazioni movimentate tirate in ballo.
Situazioni che, al di là di qualche fugace riciclo di battute più che sfruttate (la immancabile gag con “Adesso ti lascio e vado via con la prima che passa”), non riescono in alcun modo a strappare risate.
Mentre, a cominciare dal bravo Massimo De Lorenzo, decisamente sprecato appare il buon cast di contorno… man mano che Il giorno più bello tenta anche inutilmente la carta della poesia nell’infarcire la ricca colonna sonora con vecchie hit del calibro de La vita di Shirley Bassey e Total eclipse of the heart e Can’t help falling in love rispettivamente rilette dal progetto musicale sleeping at last e da Doris Day.
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