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“Nostalgia”: perdersi e poi ritrovarsi in una Napoli affascinante

Nostalgia

Nostalgia di Mario Martone, presentato il 24 maggio al Festival di Cannes e dal 25 nei nostri cinema, è la pellicola tratta dal romanzo omonimo di Ermanno Rea.
Perdersi per Napoli nel fascino del Rione Sanità; Mario Martone confeziona un film splendido, elegante, vero, decisamente un’altra perla nella cinematografia del regista, cui fa contraltare un sempre più strepitoso Pierfrancesco Favino, anche se dell’altra parte dobbiamo sottolineare l’altrettanto performance di Tommaso Ragno, antagonista perfetto per questa pellicola.
Nostalgia ci racconta del ritorno di Felice (Pierfrancesco Favino) nella sua Napoli, nel Rione Sanità dove ha vissuto la sua gioventù scapestrata assieme all’amico inseparabile Oreste, una gioventù da combina guai che faceva impazzire sua madre, fin ad un guaio troppo grande da affrontare che fa sparire Felice.
Sono passati quarant’anni di una vita all’estero, dove ultima tappa di lunghi lavori nel Medio Oriente ha visto Felice diventare ricco imprenditore che vive ora a Il Cairo, felicemente sposato, e proprio sua moglie lo convince a tornare per salutare la sua anziana mamma, forse perché in cuor suo sente che manco poco alla fine. Felice torna da straniero nella sua Napoli, ormai è musulmano, parla perfettamente l’arabo e stenta a riconoscere alcuni personaggi amici della madre, mentre trova la stessa in una pessima casa, seguita poco.
Felice inizia così a prendersi nuovamente cura della sua anziana madre, come della sua Napoli che inizia a girare di nuovo comprando perfino una vecchia moto che gli ricorda gli anni della gioventù, ma dietro l’angolo scopre che il suo amico del cuore Oreste è ora un boss camorrista molto temuto nel rione.
Con l’aiuto di un prete che lo guida e lo introduce di nuovo al rione cerca di inserirsi, vuole anche incontrare Oreste, l’amico che in realtà ha abbandonato per tragici fatti ma… La trama riportata è davvero semplice ma in realtà nello svolgimento cinematografico allestito da Martone funziona tantissimo, dai teneri momenti con la madre, alla scoperta anzi riscoperta del suo rione, all’incontro con l’oscuro Oreste (Tommaso Ragno), tutto funziona in una pellicola forse prevedibile nel suo epilogo ma non per questo non meno affascinante.

Il regista Mario Martone durante le riprese del film

Siamo certi che la glam della croisette di Cannes sia rimasto affascinato dal Rione Sanità, per una storia che ci conduce come non mai in una città magica  fin nelle sue viscere, e Felice che riassapora con dolcezza la nostalgia della sua città e della sua gioventù, amaramente dovrà scontrarsi anche con i suoi problemi e contraddizioni, il tutto per una pellicola che porta lo spettatore ad un inevitabile spontaneo applauso all’apparire dei titoli di coda.

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