Home Magazine Entertainment BAFF “Made In Italy” e non solo: “The Match” con Franco Nero

BAFF “Made In Italy” e non solo: “The Match” con Franco Nero

Quattro storie diversissime tra loro, quattro ambientazioni e quattro stili differenti per i lungometraggi selezionati per l’edizione numero 20 del BA Film Festival.
La settimana del Baff si apre, lunedì 4 aprile al cinema Dante di Castellanza, con la proiezione di The Match di Dominik e Jakov Sedlar (Croazia, Stati Uniti, 2021), interpretato da Franco Nero, Armand Assante e Caspar Phillipson. Il film è ispirato ad eventi realmente accaduti nella primavera del 1944. Per commemorare il compleanno di Adolf Hitler, i nazisti organizzano una partita di calcio tra una squadra nazista d’élite e una di detenuti, composta da ex calciatori e prigionieri politici. Guidata dall’ex capitano del team ungherese di calcio, la squadra dei prigionieri è in vantaggio, grazie all’abilità dell’uomo. Durante l’intervallo però ai giocatori viene offerta la libertà se accetteranno di perdere deliberatamente il match. Nonostante tutti gli ostacoli che devono affrontare, i giocatori sono determinati a vincere, qualunque cosa accada. Il protagonista Franco Nero sarà al Baff nella giornata di apertura, sabato 2 aprile (alle 18.00 allo Spazio Festival e alle 21.00 al teatro Sociale Delia Cajelli), mentre Caspar Phillipson incontrerà il pubblico in sala lunedì sera.
Martedì 5 aprile, al cinema Lux, è in programma Calcinculo di Chiara Bellosi (Italia, 2021) con Gaia di Pietro e Andrea Carpenzano. Protagonista del film è Benedetta, una 15enne che sa come ci si sente quando la vita si trasforma in una giostra che gira velocemente, dove si ricevono dei colpi, ma ti sembra anche di volare. È quello che accade alla giovane dopo l’incontro con Amanda, che la porta nel suo mondo sregolato. «Questa storia è una fiaba – il commento della regista – Quando ero piccola mi raccontavano le storie e c’era una differenza tra fiaba e favola. Così per me la favola è sempre rimasta qualcosa di un po’ triste e asciutto e barboso, con la sua morale inesorabile in chiusura. La fiaba invece è come un universo che si espande e raccoglie tutto quello che trova per strada: oggetti insensati, personaggi strambi, posti pieni di fascino ma sempre un po’ inquietanti.  Quando ho letto Calcinculo, il primo modo di vederlo è stato questo: una fiaba nera come il fitto della foresta, ma col sentiero seminato di paillettes»La sceneggiatura del film si è aggiudicata il Premio Franco Solinas Miglior Sceneggiatura 2018. La regista saluterà il pubblico prima della proiezione.
Mercoledì 6 aprile al cinema Manzoni verrà proiettato La ballata dei gusci infranti di Federica Biondi (Italia 2021) con Caterina Shulha, Simone Riccioni, Paola Lavini e la partecipazione di Lina Sastri e Giorgio Colangeli. Il film racconta quattro storie ambientate ai piedi dei monti Sibillini; il filo che le lega è Jacopo, il matto del villaggio. Jacopo si fa amico un giovane parroco africano appena arrivato a gestire una piccola parrocchia; fra emarginati ci si intende. Jacopo è il figlio di Alba e Dante, attrice lei e drammaturgo lui. Ritiratisi in una casa isolata, i due artisti dedicheranno alla comunità che li ha accolti il loro ultimo spettacolo, una rielaborazione del Paradiso di Dante. A pochi chilometri c’è la fattoria di Lucia, che si ritrova all’improvviso a condurre l’azienda da sola, abbandonata dal marito, attratto da una vita più facile. In un borgo vicino, abitano David ed Elisabetta che vivono l’attesa del primogenito tra la paura del futuro e le prima sinistre scosse di terremoto. «La Ballata dei gusci infranti narra la fragilità della vita e la forza del senso di appartenenza – commenta la regista – Il film è un’antologia di storie di un territorio, avvolte da una copertina che ritrae il volto distruttivo di un terremoto che ha spezzato equilibri e legami per crearne di nuovi. L’impatto con la fine del proprio mondo fa emergere uno spirito di sopravvivenza altrettanto naturale e imponderabile. Ogni personaggio ha il proprio dolore e i propri misteri che emergono come polvere dalle macerie, gli schemi saltano, gli assetti cambiano ma nella nuova dimensione in cui verranno tutti catapultati sapranno trovare un motivo per guardare avanti. Presenteranno il film Simone Riccioni e Don Alberto Ravagnani, “prete Influencer”.
Giovedì 7 aprile il cinema Fratello Sole proporrà Full time – Al cento per cento (Francia, 2021) di Eric Gravel con Laure Calamy, Anne Suarez e Geneviève Mnich. Al centro della vicenda c’è Julie, che fa di tutto per crescere i suoi due figli in campagna e mantenere il suo lavoro in un hotel di lusso parigino. Quando finalmente ottiene un colloquio di lavoro per una posizione ambita da tempo, scoppia uno sciopero nazionale che paralizza il sistema dei trasporti pubblici. Il fragile equilibrio che Julie ha creato è messo in pericolo. Così decide di lanciarsi in una frenetica corsa contro il tempo, con il rischio di inciampare. Il film è stato premiato alla 78a edizione della Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, per la Miglior regia e la Miglior interpretazione femminile di Laure Calamy. «Attraverso la lente di questa donna, sola con i suoi figli – spiega il regista – sollevo la questione del ritmo delle nostre vite e delle nostre lotte quotidiane. È una guerriera. Per lei ogni mezzo è accettabile, il che a volte include piccoli aggiustamenti su alcune verità. Julie è un’eroina quotidiana e volevo mostrare tutte le sue sfaccettature. La vediamo con i suoi figli, i suoi colleghi, i suoi amici, al suo colloquio di lavoro. Ogni volta, non è sempre la stessa donna ed è la somma di queste donne che ci dice chi è davvero». Introdurrà la proiezione Don Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo.
Il BAFF – B.A. Film Festival diretto da Steve della Casa e Paola Poli è organizzato da B.A. Film Factory, presieduta da Alessandro Munari, con il Comune di Busto Arsizio e l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni.