È il soggetto che fu nel 2005 alla base del danese Ambulancen diretto da Laurits Munch-Petersen a fare da idea di partenza allo statunitense Ambulance, in arrivo al cinema il 23 Marzo 2022 e assolutamente da non confondere con il The ambulance concepito nel 1990 dal compianto Larry Cohen, approdato in Italia direttamente in home video come L’ambulanza.
Colpo in cui, come avviene in questa tipologia di operazioni in fotogrammi, è incluso ovviamente un imprevisto destinato a far prendere alla storia raccontata la piega da action movie senza tregua che potremmo qui in un certo senso accostare all’arcinoto Speed firmato nel 1994 da Jan de Bont.
Perché, se allora avevamo un autobus lanciato a tutta velocità al fine di evitare l’esplosione di una bomba innescata per detonare una volta che la lancetta del quadrante di guida scendeva al di sotto delle cinquanta miglia orarie, adesso ci troviamo a bordo di un’ambulanza su cui i due rapinatori si sono messi in fuga tenendo in ostaggio una Eiza González paramedico e un poliziotto gravemente ferito.
Del resto, è proprio un teso e sanguinoso intervento chirurgico eseguito su quest’ultimo nel veicolo in corsa a rappresentare uno dei momenti maggiormente assurdi di Ambulance, immerso fin dai primissimi minuti di visione nei consueti ralenti da estetica “erotizzante” di Bay e caratterizzato da montaggio serrato e macchina da presa in continuo movimento.
Un Bay che gioca addirittura di autoironia nel far citare verbalmente ai personaggi suoi lavori quali The rock e Bad boys e che, come al solito, non bada affatto a spese quando c’è da esagerare in spettacolarità.
Quindi, senza alcuna pretesa ed evitando di pretendere originalità, non rimane che abbandonarsi – armati di tanta sospensione dell’incredulità – dinanzi allo sfoggio di sparatorie, inseguimenti automobilistici ed elicotteri in volo… anche se Ambulance non fatica nel rivelarsi eccessivamente fracassone e tirato per le lunghe (siamo sulle due ore e un quarto di durata).
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