Visto nelle sale cinematografiche italiane ad inizio Novembre 2021, dopo essere passato sugli schermi della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, approda in blu-ray sotto il marchio Universal Ultima notte a Soho, settimo lungometraggio diretto dal cineasta britannico Edgar Wright, autore de L’alba dei morti dementi.
Un lungometraggio sicuramente atipico e piuttosto innovativo al cui centro troviamo la Thomasin McKenzie di Jojo Rabbit calata nei panni della giovane Eloise, la quale, amante della Swinging London e con il sogno di diventare stilista, si trasferisce nella capitale inglese; dove, una volta trovato alloggio in una stanza presso l’anziana signora Collins incarnata dalla compianta Diana Rigg, si ritrova oniricamente negli anni Sessanta.
Quindi, quella che in un primo momento poteva lasciar erroneamente pensare ad una commedia al femminile prende presto tutt’altra piega; in quanto, tra il bondiano Agente 007 – Thunderball: operazione tuono programmato nei cinema e un’escursione nel celebre night club Café de Paris, la ragazza non solo s’imbatte nel manager artistico Jack alias Matt Smith, ma scopre anche di avere una misteriosa connessione con la cantante Sandie, interpretata dalla Anya Taylor-Joy della mini-serie televisiva La regina degli scacchi.
Personaggi legati ad un oscuro passato destinato progressivamente ad emergere attraverso le visioni della protagonista e che, di conseguenza, provvedono a trascinare la oltre ora e cinquanta di racconto per immagini in un tanto colorato quanto inquietante thriller immerso in atmosfere da incubo e situazioni horror.
Del resto, mentre la ricca colonna sonora di hit sixties sfoggia, tra le altre, You’re my world di Cilla Black, Eloise di Barry Ryan e World without love di Peter and Gordon, da un lato un enigmatico individuo dal volto del veterano Terence Stamp contribuisce all’infittimento del mistero, dall’altro non poche sono le influenze da parte della Settima arte di tensione intuibili in quello che si può definire, a tutti gli effetti, un giallo a tinte ultraterrene.
Come non pensare a determinate opere di Roman Polanski? E come non avvertire riferimenti al miglior Dario Argento, a cominciare dalle variopinte scelte fotografiche che tanto richiamano alla memoria Suspiria?
Al fine di non anticipare le sorprese riservate dagli inaspettati risvolti di sceneggiatura – a firma del regista stesso insieme a Krysty Wilson-Cairns – è bene non aggiungere altro a proposito di Ultima notte a Soho, se non limitarci a consigliarne vivamente l’acquisto, considerando che si tratta di una coinvolgente ed esteticamente accattivante operazione da schermo rientrante di certo tra le migliori di questo XXI secolo.
Con sezione extra rappresentata da sei scene eliminate, due trailer, tre dietro le quinte, un paio di featurette riguardanti le figure di Eloise e Sandie, quattro preview animati, cinque clip di test e prove, il video musicale della Downtown di Petula Clark riletta dalla sopra menzionata Anya Taylor-Joy e, infine, il commento audio di Edgar Wright, del montatore Paul Machliss e del compositore Steve Price.
Mirko Lomuscio