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Uncharted: chi trova un amico… cerca un tesoro

È tramite una frenetica situazione ad alta quota che, prima di spostarsi brevemente a diversi anni addietro, prende avvio Uncharted, basato sull’omonima serie di videogiochi e in arrivo nei cinema italiani il 17 febbraio 2022.
Un cineVgame che fa in realtà da prequel alle avventure che hanno tenuto incollati al joypad milioni di giocatori, in quanto atto a mostrare le vicissitudini legate alla nascita dell’amicizia tra il giovane cacciatore di tesori Nathan Drake, discendente di Sir Francis Drake, e il Victor Sullivan destinato a diventarne il mentore.
Il primo interpretato dal Tom Holland più volte calato nella tuta di Spider-man, il secondo dalle fattezze di Mark Wahlberg, s’imbarcano alla ricerca del fratello del ragazzo, che potrebbe essere disperso in una remota isola dove pare sia custodito il tesoro di Ferdinando Magellano.

Il Magellano di cui è convinto di essere erede Moncada alias Antonio Banderas, di conseguenza interessato anch’egli a mettere mano sull’ingente bottino nel corso della oltre ora e cinquanta di visione.
Oltre ora e cinquanta che, dietro la macchina da presa, il Ruben Fleischer cui dobbiamo la horror comedy Benvenuti a Zombieland e il cinecomic Venom gestisce inanellando una sequela di situazioni in giro per il mondo volte alla facile emozione da intrattenimento per ribadire, al contempo, che se una cosa è persa può essere ritrovata.

Da sinistra, Mark Wahlberg e Tom Holland

Situazioni in cui, con il coinvolgimento delle Chloe e Braddock rispettivamente incarnate dalle televisive Sophia Ali e Tati Gabrielle, nessuno sembra potersi fidare ciecamente dell’altro; man mano che si spazia dall’irruzione durante un’asta per appropriarsi di una preziosa croce alla tesa sequenza che vede la prima delle due donne e Nathan a rischio di annegamento.

Antonio Banderas

Con una evidente strizzata d’occhio rivolta anche alla saga videoludica (e cinematografica) Tomb raider; fino allo spettacolare scontro conclusivo a bordo di una nave sospesa nell’aria, che contribuisce in maniera ulteriore a rendere Uncharted una non esaltante ma più che sufficientemente godibile operazione mirata a regalare divertimento da luna park e pop corn dosando senza abusarne gli effetti digitali. E due ultime sorprese vi attendono in anticipo rispetto al termine dei titoli di coda.

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