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Space Jam – New legends: chi ha incastrato LeBron James

I molti che, nel 2003, pensarono erroneamente che il Looney Tunes: back in action di Joe Dante fosse una continuazione dello Space Jam firmato sette anni prima da Joe Pytka, in quanto basato come quest’ultimo su una combinazione di riprese dal vivo e personaggi animati, a partire dal 23 Settembre 2021 avranno la definitiva smentita con l’arrivo nelle sale cinematografiche italiane di Space Jam – New legends.
Diretto dal Malcolm D. Lee cui si devono, tra gli altri, il quinto Scary movie e la commedia La scuola serale, però, questo nuovo lungometraggio sembrerebbe più un reboot immerso nell’era dello streaming che un sequel di quell’operazione in fotogrammi che vide Bugs Bunny e compagni di cartoon interagire con il campione dell’NBA Michael Jordan e un manipolo assortito di attori; tanto che il regista stesso osserva: «Questo è più di Space Jam: è Cyber Space Jam. Siamo in un’era in cui tutto è digitale ed elettronico; ci sono i videogiochi e la realtà virtuale, quindi anche i nostri protagonisti entrano in un videogioco».
Protagonisti qui rappresentati dall’asso del basket LeBron James e dal suo secondogenito Dom alias Cedric Joe, i quali, intrappolati in uno spazio digitale da una malvagia Intelligenza Artificiale, si trovano a dover fare il possibile per tornare entrambi a casa sani e salvi, affrontando sul campo di gioco i campioni digitalizzati della stessa: i Goons.
Una sfida in cui, ovviamente, vengono affiancati dall’intera banda degli indisciplinati Looney Tunes, spazianti da un Duffy Duck propenso ad indossare la tuta di Superman ad un Porky Pig ribattezzato Notorious P.I.G. (!!!) quando comincia a cimentarsi con il rap. Due elementi che, insieme ad un esilarante equivoco tra il sopra menzionato Michael Jordan e il Michael B. Jordan del franchise Creed, incarnano pienamente la tipologia di humour indirizzato al pubblico delle famiglie che caratterizza l’operazione, trasudante apparizioni speciali e omaggi in aria di parodia rivolti all’intero universo Warner Bros. Dal super classico Casablanca di Michael Curtiz a Matrix; senza contare i Gremlins, King Kong, il Batman burtoniano (inclusa citazione per la colonna sonora di Danny Elfman), la popolare serie televisiva Il trono di spade, la saga del maghetto Harry Potter e, addirittura, un Mad Max: Fury road in cui troviamo immersi nientemeno che Willy il Coyote e lo struzzo Beep Beep.
Il tutto, con il candidato al premio Oscar Don Cheadle calato nel ruolo del villain di turno, per dimostrare che, se Space Jam continuava a cavalcare la tipologia di elaborato da grande schermo portata al successo a fine anni Ottanta da Chi ha incastrato Roger Rabbit di Robert Zemeckis, Space Jam – New legends tende a rinnovarne la tradizione affiancando alla live action anche figure digitalmente ricreate, non soltanto disegnate.
E l’indispensabile messaggio di fondo è chiaramente mirato a sensibilizzare sull’importanza dei legami tra genitori e figli (in questo caso rigorosamente black, considerando il politically correct d’inizio terzo millennio) e della protezione delle persone che si amano… sempre se riuscite ad apprenderlo, travolti da uno spettacolo innegabilmente fracassone e risucchiato dall’inarrestabile tripudio di effetti visivi che rispecchia, purtroppo (o per fortuna, nel pensiero dei produttori), proprio l’intrattenimento amato dalle generazioni dipendenti dai videogame.

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