La pasta fa bene. Lo spiegherà dettagliatamente lo chef stellato Alessandro Gilmozzi del ristorante El Molin di Cavalese tra i relatori del primo “Dolomites Well-being Summit” organizzato il 17 settembre in occasione del World Wellness Weekend in Val di Fiemme.
La valle trentina è la prima e unica al mondo a partecipare all’appuntamento internazionale che nel prossimo fine settimana, dal 17 al 19 settembre, celebrerà il benessere come stile di vita in oltre120 Paesi. Tante le attività in programma, tra cui non mancheranno iniziative gastronomiche perché, si sa, il benessere passa anche dalla tavola, e dalla pasta.
Non a caso il piatto studiato per la valle in occasione dell’evento dallo chef Gilmozzi è lo Spiralotto al burro di malga, croccante di segala e salvia Sclarea eseguito con pasta (anche di tipologie diverse) del celebre Pastificio Felicetti di Predazzo: una ricetta che sottolinea il legame tra buon cibo, benessere e territorio.
«Abbiamo scelto la pasta perché è amica del buonumore», spiega lo chef fiemmese. Mangiarla fa bene, i carboidrati complessi aumentano la velocità con cui il triptofano viene fabbricato nel cervello, favorendo la sintesi della serotonina, l’ormone del benessere.
Perché il burro? Perché è un alimento genuino ad alta digeribilità: contiene molti acidi grassi a “corta catena”. Nel burro c’è molta vitamina A, importante come fattore antiossidante contro i radicali liberi ed essenziale per la salute della pelle, delle mucose e per il perfetto funzionamento della vista. Il burro contiene una percentuale di umidità che ne abbassa il contenuto calorico e viene usato in quantità proporzionalmente molto più piccole del cibo che condisce con un apporto di colesterolo quindi modesto. La salvia Sclarea infine è conosciuta per le sue ottime proprietà rilassanti».
Per tutti il fine settimana sarà possibile degustare il Piatto World Wellness Weekend all’interno di selezionati ristoranti della valle tra cui il Ristorante La Stüa e la Pizzeria Excelsior di Cavalese, Baita Tonda a Doss dei Laresi, Baita Bucaneve in Località Castelir, Le Migole a Lago di Tesero e il Ristorante ‘L Bortoleto a Predazzo.
La Val di Fiemme è un territorio dove “lo scambio” ha ancora un valore. Dove il produttore, l’albergatore e il ristoratore condividono sapori, esperienze e ricerca, nel respiro di 60 milioni di abeti, che si estendono fra cime dolomitiche Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO. Questa terra che sa di buono e si diverte a stuzzicare il palato di ospiti e residenti tutto l’anno con speciali iniziative: la Mappa di Tradizione e Gusto, il curioso Passaporto del Gusto e i Trekking Gourmet.
La mappa “Tradizione e Gusto Val di Fiemme” rivela i luoghi del gusto e del benessere che garantiscono un rapporto diretto fra produttore e consumatore. Realtà di eccellenza della tradizione e dell’innovazione gastronomica fiemmese che hanno dedicato il loro impegno alla ricerca di sapori autentici e di atmosfere che restituiscono il calore della vita di montagna. La mappa gustosa accompagna gli ospiti fra ristoranti km 0, produttori, pasticcerie, caseifici, artigiani, rifugi, piccoli alberghi, agritur e B&B che hanno anche sposato scelte di risparmio energetico e bioarchitettura. Tra le specialità della zona: latte, burro, yogurt e formaggi di malga che profumano di pascoli fioriti e di rispetto per gli animali, come il Formae Val Fiemme o il Puzzone di Moena, formaggi caprini, pasta con grani selezionati, speck, lucaniche, miele in favo, tisane, piccoli frutti, ortaggi, fiori eduli, legumi antichi, marmellate, birra artigianale, gli spumanti, le grappe e i vini di montagna dei Cembrani DOC.
Novità 2021: hotel, ristoranti, agritur, rifugi, pizzerie e pasticcerie della Val di Fiemme fanno rete, perché i sapori buoni devono circolare. Gestori e albergatori della valle consegnano ai propri clienti il Passaporto del Gusto di Fiemme che invita a un viaggio nel viaggio, un’esplorazione di luoghi e di mondi gastronomici. Nelle pagine finali si collezionano i timbri raccolti in ogni locale visitato e testato. Il rituale trasforma il viaggiatore in un “collezionista” assetato di ricordi e di sapori.
L’autunno è il tempo ideale per avventurarsi anche nei Trekking Gourmet: percorsi che accompagnano gli appassionati di rifugio in chalet o di ristorante in cantina. Ogni sosta permette di assaporare un piatto elaborato dai ristoratori di Fiemme e di Pinè-Cembra. Nel primo rifugio, ad esempio, si gusterà un antipasto, nel secondo un primo, e così via, fino al dolce. L’occasione perfetta per scoprire scorci naturalistici incantevoli, esplorando il meglio della gastronomia locale, con vino e bollicine del Trentino e dei Cembrani DOC. Il prossimo appuntamento si terrà a Cembra il 17 ottobre 2021.
Non solo cibo. Dal 1999, in Val di Fiemme, è ricomparsa la birra artigianale, recupero di antiche tradizioni. Stefano Gilmozzi ha trovato nella storia locale di birrifici artigianali famosi ma dismessi, in particolare a Predazzo (TN) e Fontane Fredde (BZ), lo stimolo per iniziare l’avventura che oggi è diventata Birra di Fiemme.
Agri-birrificio (completo di agriturismo e shop) a conduzione familiare, Birra di Fiemme coltiva direttamente sul territorio le proprie materie prime: dal luppolo (Hallertauer Tradition, Perle, Cascade e Taurus) all’orzo distico fino alla vite con 310 esemplari di varietà Solaris.
Per stimolare biodiversità e sperimentazione brassicola, ogni anno l’agri-birrificio semina qualcosa di diverso in base alla stagionalità e ai nutrienti che richiede il terreno: dalle piante di tabacco a varie erbe aromatiche, dalla senape al grano saraceno. Ampia la gamma di stili proposti che vanno da Weizenbier, Gose, Bitter (e molti altri) per arrivare all’immancabile Birra di Natale.
Fiemme è volutamente non pastorizzata, priva di conservanti e stabilizzanti: praticamente un boccale pieno di natura. È possibile visitare il birrificio tutti i lunedì, i mercoledì e i venerdì alle 15.00 e alle 16:30 previa prenotazione (info: T. +39 0462 930 728).
Ha oltre 50 anni lo storico Caseificio Val di Fiemme che propone formaggi vaccini e caprini prodotti con latte raccolto due volte al giorno dalle aziende agricole dei soci della valle.
L’allevamento si basa su metodi tradizionali alimentando gli animali con il profumato fieno di Fiemme. Nell’ampia gamma di formaggi si trovano la tosella, la ricotta, gli spalmabili vaccini e caprini, il Trentingrana, il Fontal, il caprino fresco e stagionato, il Formae Val di Fiemme in tutte le sue stagionature e, nel periodo estivo, anche il Formae Val di Fiemme di malga.
E ancora, partecipano al World Welleness Weekend anche l’Altopiano di Piné e la Valle di Cembra, vicine di casa della Val di Fiemme dalla particolare vocazione enologica e gastronomica. Tra le attività proposte: “Vendemmiamo” per vivere la vendemmia sui terrazzamenti vitati della Valle di Cembra con breve trekking, esperienza in vigna e pic-nic con prodotti a km0.
In cantina invece i Cembrani guideranno gli ospiti alla scoperta della produzione di vini e grappe storici. Non mancherà l’occasione d’imparare a riconoscere le piante officinali e curative, di provare sedute di apiterapia nel Beewellness contadino o conoscere direttamente le specialità della zona all’interno del Mercatino dei prodotti locali in programma domenica 19 settembre. Sempre domenica sarà possibile visitare l’Antico Mulino Moser di Prada per conoscere come viene prodotto la farina Pinetana con le metodologie di un tempo. Tutte le attività sono a numero chiuso.