Magazine di Lifestyle, Spettacolo, Viaggi e Food

Tigers, storia di un sogno illusorio nel calcio

Dal 22 luglio nei cinema italiani uscirà Tigers, la vera storia del calciatore prodigio svedese Martin Bengtsson, interpretato da Erik Enge. Diretto da Ronnie Sandahl, il film mostra uno spaccato della spietata realtà dell’industria del calcio, in cui viene improvvisamente catapultato un giovane che ancora non ha la certezza di quale potrebbe essere il suo vero obiettivo.
Martin è uno dei talenti calcistici più promettenti che la Svezia abbia mai visto. A sedici anni, il sogno di una vita diventa realtà quando viene acquistato da uno dei club più prestigiosi d’Italia. Tuttavia quel sogno ha un prezzo molto alto in termini di sacrificio, dedizione, pressione e, soprattutto, solitudine.
«Volevo fare un film sulle tigri del mondo del calcio», dichiara il regista, che aggiunge: «Uomini giovani e ammirati, rinchiusi in gabbie dorate, addomesticati fino a diventare marchi al servizio dell’industria calcistica globale: comprati e posseduti, spinti al limite, addestrati per esibirsi o morire. Martin Bengtsson era uno di loro. Da adolescente, uno dei talenti calcistici svedesi più promettenti di tutti i tempi, è stato venduto al top club italiano dell’Inter. Il suo futuro era luminoso come un fulmine. Allora come, e perché, tutto è crollato?».
Tigers è un film d’autore che mette in evidenza tutti quelli aspetti del calcio poco conosciuti dal pubblico, abituato prevalentemente all’aspetto prettamente agonistico e spettacolare. Ma esiste anche il lato cinicamente commerciale in cui spesso i nuovi arrivati rischiano di perdere la connessione con se stessi o addirittura fraintendere il significato della vittoria, scambiato per sconfitta; e forse, cosa ancora più importante, il contrario.
Martin Bengtsson esordisce nella massima serie svedese per con l’Örebro SK, all’età di 16 anni. L’anno successivo viene ceduto all’Inter, una delle più importanti squadre italiane. Dopo nove turbolenti mesi, Martin è tornato in Svezia e ha deciso di abbandonare lo sport. Nel 2007 esce la sua autobiografia “In The Shadow of San Siro”, uno dei primi reportage dall’interno del mondo del calcio professionistico che ha osato anche affrontare il tema della salute mentale, tema da allora sempre più riconosciuto, e urgente. Dopo la fine della sua carriera calcistica, Martin ha studiato composizione letteraria e scrittura drammatica, e oggi lavora come autore, sceneggiatore e drammaturgo.
«È la storia di come il sogno di una vita si è trasformato in un incubo e delle circostanze esterne – spiega l’ex calciatore – nonché dei processi interni che, combinati, hanno portato alla depressione e al crollo mentale. Con il libro ho voluto puntare i riflettori sulle regole distruttive a cui sono soggetti i ragazzi, oltre a permettere alla gente di rivolgere uno sguardo sul mondo celebrato, ma molto chiuso, del calcio professionistico internazionale. Volevo approfondire la discussione e il dibattito sui problemi di salute mentale negli sport professionistici ed evidenziare i rischi di essere trasformati, in giovane età, in una merce».

Guarda il trailer

 

Exit mobile version