Dopo l’ennesimo grande successo della puntata andata in onda domenica 17 aprile con 3.691.000 telespettatori e il 21.32% di share e la pausa dovuta ai festeggiamenti del 76° anniversario della Liberazione, domenica 2 maggio, alle ore 12.20 su Rai1, torna Linea Verde.
Nel corso di questo nuovo appuntamento Linea Verde accompagnerà i telespettatori in un viaggio che collegherà le Langhe in Piemonte e la Tuscia nel Lazio.
Beppe Convertini sarà a Civita di Bagnoregio, la “città che muore”, ma che in realtà, come ci racconteranno geologi, storici e abitanti del paese, è la città che resiste, la parte più spettacolare di un paesaggio vivente che muta ogni giorno, candidata italiana a Patrimonio dell’Umanità Unesco come paesaggio culturale. Convertini continuerà il suo viaggio portandoci in mezzo al “coro lunare di calanchi silenziosi e splendenti” per spiegarcene la natura. Un’interazione, quella tra uomo e natura, che ha dato vita a paesaggi straordinari, come quello in Piemonte delle Langhe, Roero e Monferrato. Un paesaggio plasmato dalla mano dei viticoltori, diventato patrimonio dell’umanità proprio per il lavoro e dal quale nascono vini con una grande storia come il Barolo.
Ingrid Muccitelli, seguendo la valle del Tevere, arriverà al borgo di Gallese. Lì in compagnia dello storico dell’arte Costantino d’Orazio scopriremo la storia del Castello, abitato dalla stessa famiglia da più di 500 anni. Il racconto si intreccerà con quello di un illustre personaggio come Gabriele D’Annunzio, di cui ci parlerà lo storico Giordano Bruno Guerri dal Vittoriale. Gallese è circondato da una dolce campagna coltivata soprattutto con ulivi e nocciole e Ingrid si cimenterà nella potatura di questi alberi, e intervistando il fitoterapeuta Ciro Vestita si farà raccontare tutto quanto c’è da sapere sulle proprietà delle nocciole.
Saranno proprio le nocciole a portare i telespettatori nuovamente in Piemonte alla scoperta della “Tonda Gentile”, varietà di nocciola IGP.
Il viaggio di questo nuovo appuntamento con Linea Verde si concluderà seguendo il placido scorrere del fiume Tevere per giungere al parco dei Mostri di Bomarzo.