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Amadeus apre la nuova edizione digitale di Casa Sanremo: il taglio del nastro è dedicato alle maestranze

«Essere a Sanremo per me è la realizzazione di un sogno che sto portando avanti da due anni – afferma Amadeus –. Ancora oggi, quando rivedo le immagini del Festival dello scorso anno, mi sembra una cosa che appartiene a quasi dieci anni fa e, invece, sono passati appena dodici mesi. Ho voluto fortemente Sanremo 2021 perché sarebbe stata un’ennesima ferita e questo Paese, quest’anno, ne ha subite fin troppe. La cancellazione del Festival sarebbe rimasta nella storia e ho voluto fortemente che questo non accadesse. È un sintomo di forza e di volontà: uomini come Vincenzo Russolillo combattono e lottano; sono persone innamorate del proprio lavoro. È anche grazie a persone come lui che Sanremo e tutto quello di magico che gli gira intorno hanno una cassa di risonanza pazzesca. Come il Festival anche Casa Sanremo non ha chiuso: c’è, è bellissima e forte e in un anno così, se è forte Casa Sanremo, sicuramente negli anni che torneranno ad essere “normali”, la Casa del Festival tornerà ad essere una delle cose più potenti di questa città».
Dopo l’intervento di Amadeus, Russolillo ha accolto gli ospiti che lo hanno accompagnato nella presentazione di questa “nuova” Casa Sanremo, trasformata in uno studio televisivo in cui si alterneranno format storici e novità, in streaming tutti i giorni dalle 9.30 fino alla mezzanotte inoltrata, sul sito www.casasanremo.it, sui social ufficiali della casa del Festival e su altre piattaforme in network. Con lui, l’assessore al Turismo della Regione Liguria Giovanni Berrino, l’assessore al Turismo del Comune di Sanremo Giuseppe Faraldi e il presidente AFI Sergio Cerruti.
«La visita inaspettata del direttore artistico e del conduttore del Festival di Sanremo Amadeus sul nostro palco è stato il modo più straordinario per aprire questa versione insolita di Casa Sanremo – racconta Vincenzo Russolillo –. Ci siamo risvegliati in un’edizione 2021 surreale e anche abbastanza improbabile per alcuni versi. Ci abbiamo creduto dal primo giorno. Abbiamo voluto in modo forte, caparbio, come siamo abituati a esser da 14 anni, portare avanti un progetto trasformandolo nel suo modo di essere. Casa Sanremo ospita tre studi televisivi, con un palinsesto all’altezza del racconto di questo festival e con tanti appuntamenti importanti che ci vedranno ricordati in questa edizione per la positività. È un Festival che deve essere ricordato come il momento della ripartenza, dando l’opportunità a tutti i protagonisti del mondo dello spettacolo di parlarsi e confrontarsi tra loro in una vetrina importante qual è il Festival di Sanremo; e dando opportunità alle maestranze di lavorare nello spazio di Casa Sanremo».
«Questo è un momento di gioia, un momento di positività morale. Io rappresento l’industria discografica, il contenuto fondamentale del Festival e di un comparto che rappresenta l’Italia in tutto il mondo – afferma Sergio Cerruti –. Ripartire insieme, riscoprire il senso e il valore della musica come bandiera culturale è assolutamente importante: una consapevolezza che abbiamo toccato con mano soprattutto durante il lockdown. Tuttavia, la nostra cultura, e in particolare la musica, è un’industria e come tale ha doveri e diritti. Sono contento di essere qui, così come della presenza delle istituzioni che sono accanto a Casa Sanremo, quest’anno più viva che mai».
«Sono contento di aver ascoltato una voce autorevole del mondo discografico – afferma l’assessore Giovanni Berrino –. In questi giorni hanno parlato tutti del Festival, ma nessuno ha detto se questo Festival, comunque fatto in questa maniera strana, sia utile o no. Io ritengo che sia utile farlo. Mi dispiace da sanremese che il tessuto economico della città non possa avere gli stessi vantaggi di sempre. Ma quale figura avremmo fatto a non fare il Festival? E a che cosa avremmo dovuto rinunciare se il Festival di Sanremo e Casa Sanremo non ci fossero stati? Grazie al Festival, il nome di Sanremo e della Liguria entrano nelle case di 10.000.000 di spettatori e, per chi abita fuori Sanremo, il Festival rimane il Festival. Per noi, entrare nelle case degli italiani rimane un’opportunità unica e i numeri delle dirette che avranno Casa Sanremo amplificano questa opportunità, nella speranza che sia la prima e ultima occasione di vedere un festival così. Si sono appena conclusi i mondiali di sci senza alcuna polemica; le partite di serie A proseguono senza alcuna polemica, il Festival di Sanremo di fa ed è giusto che si faccia come segnale di ripartenza del settore: teatri e cinema devono tornare a essere aperti».
«Come amministrazione ci tenevamo tanto a che l’edizione del Festival non saltasse – afferma l’assessore Giuseppe Faraldi –. Se noi prendiamo ad esempio l’albo d’oro dei campionati di calcio, la scritta “non assegnato” o “non disputato” è uno sfregio. Non fare il Festival sarebbe stato uno sfreggio in un albo d’oro che continua da 70 anni. L’amministrazione si è battuta e ha trovato sponda in Rai affinché questa edizione del Festival venisse fatta e questo sfregio non ci sarà. Il Festival deve essere una manifestazione che accompagna l’Italia in un periodo di difficoltà e che servirà a far ripartire la musica, che in questo lungo anno ci ha tenuto compagnia. È un incoraggiamento per gli artisti. Casa Sanremo è stata sempre un punto importante in questa settimana festivaliera. Quest’anno si è dovuta spogliare della sua caratteristica: il bagno di folla. Chiunque entrava qui, nella Casa, pur non potendo entrare all’Ariston, si sentiva coinvolto nel Festival di Sanremo. Questo è il merito di Casa Sanremo e di Vincenzo Russollillo: far sentire tutti parte integrante di un grande evento. Discorso importante: ci sono maestranze che stanno lavorando a Sanremo, per Sanremo. Ripartiamo da Sanremo insieme alla musica. Ripartiamo dalla vignette di Sergio Staino con la piccola Ilaria su una nota pronta a spiccare il volo».

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