Completato la scorsa estate, il nuovo ponte di Genova rappresenta il simbolo di una città e di una nazione che provano a riemergere da una crisi che dura da quasi due anni: dal crollo del Ponte Morandi alla pandemia determinata dal COVID-19. Il ponte della rinascita, simbolo dell’Italia che non si arrende, è il protagonista del nuovo documentario dal titolo Il ponte della rinascita, che andrà in onda il 15 febbraio alle 21.00 su History Channel (canale 407 di Sky).
Dalla progettazione alla inaugurazione: il documentario di History Channel ripercorre le diverse tappe della realizzazione del Ponte San Giorgio, ideato da Renzo Piano, che è avvenuta in un periodo di tempo relativamente breve, soffermandosi sul lavoro che centinaia di persone, tra ingegneri, tecnici e operai, hanno svolto in condizioni molto complesse, se si considera anche lo scoppio della pandemia.
Il nuovo viadotto è stato ideato rispettando tutte le norme di sicurezza e di stabilità, prestando particolare attenzione alle condizioni idrogeologiche e agli effetti corrosivi determinati dall’aria salmastra portata dal vento proveniente dal mare. Si tratta di alcuni dei fattori che hanno contribuito all’indebolimento della struttura del Ponte Morandi.
A tutti gli effetti un miracolo compiuto dall’uomo, il Ponte San Giorgio rappresenta un’opera fondamentale non solo per Genova, che ancora deve rimarginare le ferite prodotte dal crollo del ponte Morandi nell’agosto del 2018, ma per tutto il Paese. La scelta stessa del nome non è causale: sebbene il patrono della città sia San Giovanni Battista, il ponte è stato intitolato a San Giorgio, santo molto caro ai genovesi perché ritengono che sia venuto in loro soccorso diverse volte nel corso dei secoli.