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L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, impresa libertina con Elio Germano

Basato su fatti realmente accaduti alla fine degli anni ‘60 nelle acque del mar Adriatico, poco lontano dalle coste della Romagna, L’incredibile storia dell’Isola Delle Rose è un film originale Netflix diretto da Sydnay Sibilia, che vede protagonisti Elio Germano, Matilda De Angelis, Leonardo Lidi, Tom Wlaschiha, Violetta Zironi, Fabrizio Bentivoglio, Luca Zingaretti e François Cluzet.
Il 1968, spesso ricordato per la contestazione studentesca, in realtà è stato anche un periodo ricco di fatto poco evidenziati nella cronologia contemporanea, ma di forte impatto emotivo, oltre che curiosi.
Poster del filmQuando l’ingegnere bolognese Giorgio Rosa, il 1º maggio 1968 autoproclamò lo Stato indipendente su una piattaforma da lui costruita a 11,612 km al largo delle coste di Rimini, in acque internazionali, la notizia fece scalpore, anche se l’episodio venne lentamente dimenticato, per poi tornare nel 2000 oggetto di ricerche e riscoperte documentarie imperniate sull’aspetto utopico della sua genesi.
E’ così che Sydney Sibilia, venuto a conoscenza di questa incredibile vicenda, ha deciso di adattarla al cinema.
Il giovane ingegnere, Giorgio Rosa (Elio Germano) coltiva il grande sogno di costruire un’Isola al largo di Rimini, fuori dalle acque territoriali, nel mare di nessuno, e la proclama stato indipendente. Un’Isola d’acciaio, un mondo a parte, in cui la libertà individuale è il valore assoluto in cui vale una sola regola: niente regole! In questa impresa impossibile egli avrà al suo fianco un eterogeneo gruppo di complici: il suo migliore amico, un giovane imprenditore più propenso ai bagordi che all’azienda di papà, un misterioso naufrago in cerca di approdo, un animatore delle notti romagnole in cerca di una nuova vita e una ventenne romantica in cerca di lavoro. E poi Gabriella (Matilda De Angelis) la donna appassionata che Giorgio trascina nella sua ambiziosa avventura e nella sua vita. L’Isola delle Rose attira ben presto l’interesse della stampa e soprattutto di frotte di ragazzi da mezzo mondo, trasformandosi in mito, in caso internazionale e in un quasi insormontabile problema politico per il Governo italiano che non può tollerare la fondazione di un nuovo Stato in acque così vicine. Perché un’utopia che diventa realtà non può che avere conseguenze imprevedibili, al di là di ogni immaginazione.
«Si può parlare di libertà quando siamo un po’ tutti sullo stesso livello», commenta Elio Germano incontrando la stampa per la presentazione del film, aggiungendo: «Oggi sentiamo la difficoltà di poter sognare, di pensare al futuro. Un film così ci aiuta ad alleggerire».
L’attore romano, durante la preparazione del personaggio, ha incontrato i reduci di quell’epoca, constatando come «si faceva un po’ a gara a chi la faceva più strana, a dispetto del clima di omologazione di oggi, dove invece si cerca di essere adeguati agli altri».
L’incontro con l’ingegnere, avvenuto anni fa, è stato per il regista un punto chiave per l’adattamento cinematografico di questa incredibile storia, permettendogli di «rivedere la vicenda al di là di quello che era stata, l’epopea di una guerra (forse l’unica) che l’Italia aveva vinto per fermare la mente libera di un uomo che non voleva fare altro che piantare una palafitta nell’acqua. Nei ricordi di ciò che è avvenuto – continua Sidney Sibilia – Giorgio Rosa si è lasciato più volte sfuggire che l’assurdità di quella battaglia stava proprio nel fatto che non c’era alcuna intenzione di andare contro il sistema, che semplicemente quel tratto di mare era libero, e che lui voleva utilizzarlo per i suoi studi di Ingegneria applicata all’estrazione di energia».

L’Incredibile Storia dell’Isola delle Rose è una commedia che merita di essere vista anche per ricordarci come il coraggio, e a volte l’utopia, siano indispensabili per credere fino in fondo ai nostri sogni e raggiungere determinati obiettivi.
Prodotto da Matteo Rovere per Groenlandia, il film sarà trasmesso dalla piattaforma Netflix a partire dal 9 dicembre.

Il Trailer

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