La storia di Ketty, nome d’arte di Angela F., 34 anni, è abbastanza singolare. Fino a marzo lavorava come massaggiatrice in un centro estetico di Milano, ma quando fece irruenza la pandemia da Covid-19 la sua vita inizia a cambiare. Perde il lavoro e rimane ferma per 2 mesi. E quando inizio ad informarsi su alcune questioni contrastanti della gestione pandemica, il suo timore per il contagio si tramuta in rabbia. «Da quel momento iniziai a pensare che in qualche maniera bisognava sopravvivere e che, con le minime protezioni si potesse riprendere a lavorare, magari in privato», racconta Angela. «Avendo un bilocale decisi di adibire la stanza più piccola a sala massaggi, creando appuntamenti su passaparola, per riprendere a fare ciò che ho sempre fatto. Ma i clienti erano pochi, timorosi del rischio contagio. Allora, gradualmente, iniziai a creare l’incentivo del “bonus”, una sorta di regalino finale, ovviamente con gli uomini di cui mi fidavo maggiormente».
E in cosa consisteva, esattamente, questo bonus?
«Inizialmente si trattava di un massaggino nelle zone intime, “completo”. Ma poi, lentamente, iniziai a prenderci gusto, fino a spingermi in un rapporto orale. Oggi, invece, non ho problemi e mi presto a veri e propri rapporti sessuali, e il massaggio è rimasto solo un pretesto professionale. Ovviamente la tariffa è completamente diversa da quella iniziale».
Come ti proteggi dal rischio contagio?
«Sia io che i clienti indossiamo una mascherina chirurgica ed evitiamo il più possibile l’incontro fisico frontale. Per quel che mi riguarda, inoltre, cerco di tenere alte le mie difese immunitarie attraverso un’accurata alimentazione e integratori».
Quanti clienti riceve, settimanalmente?
«Attualmente ho una media di dieci clienti a settimana: chi per rapporti completi, chi per quelli orali e alcuni solo per farsi masturbare».
Sono molto coraggiosi i tuoi clienti a venire anche in tempi di covid…
«Forse sono considerati dei negazionisti del covid, e quindi la paura è solo relativa».
Ma allora anche tu sei una negazionista?
«Forse sì, ma non tanto del covid, piuttosto dell’amplificazione mediatica che provoca allarmisti con le conseguenti richieste di soccorso eccessive».
Quindi ora il lavoro non ti manca, riesci a garantirti uno stipendio?
«Nell’ultimo mese ho ricavato 9000 euro, non mi posso lamentare. Diciamo che in questo momento non ho bisogno dei famigerati “ristori” promessi dal Governo».
Come lo vedi il tuo futuro?
«Sinceramente vorrei tornare a lavorare nel centro estetico, in maniera tradizionale. Magari con i soldi guadagnati in questo periodo potrei aprirmi un centro tutto mio. Ma se dovesse ricapitare una pandemia del genere, saprei come rimediare…».