Da sempre l’arte rappresenta un nutrimento fondamentale per l’evoluzione del genere umano, sia dal punto di vista strettamente culturale, ma anche mentale, se non addirittura spirituale. Come tutti noi sappiamo, ultimamente le misure restrittive anticovid hanno indotto il governo italiano a sospendere tutti gli eventi culturali associati a forme di assembramento, relegando l’arte come qualcosa di secondario o non essenziale, suscitando polemiche non sono da parte dei lavoratori del settore, ma anche dai semplici fruitori.
«L’arte oltre a consentire la comprensione di se stessi e della contemporaneità che stiamo vivendo, possiede la grande virtù della purificazione», ci spiega l’attore italiano, che aggiunge: «Pablo Picasso diceva che l’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità. La polvere a mio avviso è tutto quello che rende piccolo l’uomo con le sue visioni spesso chiuse senza apertura mentale. L’arte dona un respiro immenso e ci aiuta nell’arduo e complicato viaggio alla conoscenza di noi stessi e del mondo che ci circonda».
Questo progetto editoriale trae origine durante il periodo del primo lockdown, imposto a causa dell’emergenza Covid-19, quando Vincenzo Bocciarelli rimase bloccato tra le mura domestiche come milioni di persone. Proprio in quei mesi Bocciarelli ha dato sfogo al suo talento artistico creando il Bocciarelli Home Theatre, un programma live-Facebook e YouTube, condotto dal suo soggiorno con lo scopo di portare il teatro, la poesia e quindi l’arte, nelle case del pubblico. Un rimedio contro la solitudine e lo smarrimento causati dall’improvvisa pandemia.
«Ho capito da subito – aggiunge Bocciarelli – che la gente, il pubblico, mai come in un momento così difficile e surreale, avesse il bisogno di sentirsi abbracciare, di sentirsi porgere verità e onestà intellettuale, impegno e creatività, seppur trasmettendo da casa e con un mezzo semplice. Per questo ho lanciato la mia serie di appuntamenti col teatro chiamandola appunto Bocciarelli Home Theatre».
In questo format Vincenzo Bocciarelli, non solo ha dato sfogo al suo talento comunicativo, ma si è persino cimentato, in diretta, nella realizzazione di alcuni dipinti (non a caso è anche diplomato presso l’Istituto d’Arte “Duccio di Buoninsegna” di Siena), il cui ricavato della vendita è stato devoluto all’Associazione “SalvaMamme e SalvaBebè”, nel periodo di forte difficoltà economica per il Paese.
Un tale esperimento Social, condiviso anche dalla stampa nazionale, ha così indotto il popolare attore ad accettare la proposta di Giuseppe De Nicola, Presidente della casa editrice Accademia Edizioni ed Eventi, per raccontare quest’esperienza artistica e socio-culturale in un libro, un diario del suo lockdown e del suo programma, in cui l’autore si mette a nudo e racconta “quei giorni”, avvalendosi della funzione salvifica dell’arte come antidoto alla paura e alla solitudine. Soli, ma mai soli.
Per Vincenzo Bocciarelli la decisione di accompagnare con l’arte uno dei periodi più drammatici dal Dopoguerra od oggi non è stata casuale: «Da piccolo ero particolarmente sensibile e vibravo come una corda di violino. Guardavo stupito alle meraviglie del mondo che a poco a poco sì palesavano ai miei occhi. Sensibile ma anche tenace e forte come un antico guerriero. Amavo salire su qualunque cosa che già presagiva il palcoscenico del teatro e iniziavo a recitare, qualunque cosa: l’importante era che in quel momento si creasse la magia del pubblico. In profondo e spasmodico bisogno di dare e ricevere amore».