Home Magazine Entertainment “Lockdown all’italiana”, Enrico Vanzina: «Non è un film politico, ma una commedia»

“Lockdown all’italiana”, Enrico Vanzina: «Non è un film politico, ma una commedia»

Un film di Enrico Vanzina

Enrico Vanzina porta ancora una volta sullo schermo una commedia all’italiana, per l’occasione ambientata durante il lockdown nell’emergenza sanitaria. Il film segna l’esordio alla regia di colui che ha sempre sceneggiato le popolari pellicole dirette dal compianto fratello Carlo. Lockdown all’italiana, nei cinema dal 15 ottobre distribuito da Medusa, vuole essere un segnale forte di speranza e ottimismo, raccontando con l’ironia composta, tipica dei fratelli Vanzina, un tema drammatico che in questo periodo sta tenendo in all’erta l’umanità.
«È un film sulla realtà che ci circonda», ha dichiarato Enrico Vanzina. «È un film nel quale il regista si affida anima e corpo agli attori; stimandoli e amandoli. È un film anche cattivo. Sì, è un film cattivo. I miei protagonisti sono dei “mostri”. Mostri che si fanno amare ma sempre mostri rimangono. Non succede spesso nelle commedie recenti che parlano quasi tutte in maniera smielata di amore. Nel film, e poteva anche esserci, non si fa mai della pretestuosa satira politica sulla gestione del virus. Mai una parola sul governo e su chi si è trovato davanti alla responsabilità enorme di gestire questa emergenza».

Enrico Vanzina
Paola Minaccioni ed Ezio Greggio in una scena del film

Al centro di questa storia troviamo due coppie, che più diverse non potrebbero essere. Ezio Greggio, un avvocato, con sua moglie Mariella, Paola Minaccioni, una superficiale borghese. Vivono in un lussuoso appartamento del centro storico. Ricky Memphis, un tassista, con la sua compagna Martina Stella, commessa in un supermercato. Vivono in un modesto appartamento in periferia. Su Whats App, Minaccioni scopre che Greggio la tradisce con Martina Stella. E Memphis scopre che Martina Stella lo tradisce con Greggio. I due “traditori” vengono cacciati di casa. Ma è l’8 Marzo del 2020. In TV il Premier Giuseppe Conte annuncia a reti unificate che ha fatto scattare il Lockdown per problemi di Corona Virus. Chiusi negozi, attività, alberghi. Nessuno può spostarsi da casa propria. Ma soprattutto nessuno può uscire dal proprio comune. Adesso Greggio e Stella sono bloccati nelle case da dove erano stati buttati fuori. Per loro inizia una tragicomica convivenza con Minaccioni e Memphis, i loro Ex. Non vi sveliamo lo svolgimento di questa tragicomica convivenza. Ma possiamo anticipare che verranno trattati, in chiave leggera e divertente tutti i passaggi quotidiani che hanno caratterizzato la vita di tutti gli italiani. E non solo. Le mascherine, i guanti, le uscite per la spesa, le uscite in Farmacia, la passeggiatina con il cane, il jogging, le certificazioni, la voglia di mare, i terrazzi condominiali. E anche la difficoltà di capire cosa fare, come fare. I decreti insondabili. Lo smart working da casa. Le call via Skype. La palestra fatta in video. Il problema dei capelli per le donne. Ma è una commedia amara che tratta con rispetto e emozione il dramma che si vive fuori da quelle case. Vengono messi in scena le crisi di ansia, la paura, la dipendenza alle conferenze stampa sui dati giornalieri. Le giornate lunghe E la triste malinconia per gli anziani. Nel nostro racconto tutto questo è complicato dalla comica fatalità che ha lasciato unite due coppie scoppiate. Si massacreranno? Si ritroveranno? Diventeranno migliori o peggiori?
Lockdown all’Italiana è stato girato in tempi record, con un budget ridotto e rappresenta il primo film in uscita girato nel pieno dell’emergenza Covid. La produzione, supportata da Medusa, sfida così un periodo critico come questo per uscire nei cinema italiani, invitando gli spettatori ad avvalersi di un loro diritto sacrosanto, come ribadisce lo stesso Enrico Vanzina: «Non possono toglierci la libertà di andare al cinema, perché chiudere i cinema sarebbe come chiudere il cervello a miliardi di persone».

Enrico Vanzina in conferenza stampa

Il trailer