Westin Maldives Miriandhoo Resort, la lussuosa architettura sospesa tra terra e mare

A Miriandhoo, un’isola corallina situata nell’atollo Baa che grazie alla variegata vita marina ha ottenuto nel 2011 lo status di Riserva della Biosfera dell’Unesco, circondato dall’Oceano Indiano sorge il Westin Maldives Miriandhoo Resort.
Progettato dallo studio Peia Associati di Milano per Westin, operatore del gruppo Marriott International e inaugurato nell’ottobre del 2018, il lussuoso resort comprende 70 unità di ospitalità composte da suite e ville private con piscine e vista sull’oceano, di cui 41 sull’isola e 29 sull’acqua, oltre a 9 edifici pubblici dedicati ai servizi per gli ospiti e a 16 edifici per lo staff.
L’obiettivo primario del progetto è stato quello di preservare, con grande attenzione, un contesto ambientale delicato, evitando l’alterazione degli equilibri naturali attraverso il minimo consumo del suolo e delle sue risorse.
Particolare attenzione è stata posta sull’impiego dei materiali, sia nella scelta della tipologia di legname utilizzato per le coperture dei bungalow, per il molo e per i pontili delle unità su palafitte proveniente da aree forestali controllate a rimboschimento rapido, sia in quelle degli interni delle strutture ricettive attraverso l’impiego di materiali naturali ottenuti miscelando intonaci a base di calce con pezzetti di legni e coralli morti.
Accanto all’impiego dei materiali naturali, per le pavimentazioni e i rivestimenti la scelta è ricaduta sulle lastre in gres porcellanato di Casalgrande Padana delle collezioni Antique Wood, Architecture, Marmoker e Marte. Costituite esclusivamente da materie prime naturali, prive di smalti, plastica e sostanze nocive, rappresentano un materiale ecosostenibile, innovativo e durevole, che ben si adatta all’impiego in un contesto progettuale a basso impatto ambientale.
Un approccio ‘olistico’ quello di Peia Associati che a tal fine ha lavorato a stretto contatto con il professor Sahig, un esperto ambientale, per studiare accorgimenti atti a combattere l’erosione costiera, trovare soluzioni per meglio sfruttare i venti e ridurre il consumo energetico, il tutto in armonia con gli elementi naturali dell’isola: dal lussureggiante fogliame verde fino alla vita marina che popola le acque intorno all’isola corallina.

Marriott International Hotel

Cubi di cemento impermeabili sono sormontati da un doppio tetto in legno simile alla forma di una conchiglia che creando un sistema di ventilazione naturale, consente di assorbire il calore mentre l’utilizzo del calcestruzzo funge da refrigerante, riducendo notevolmente il consumo energetico.
Ai tetti curvi si affiancano quelli piani di alcune strutture poste al centro dell’isola che diventano il supporto ideale per il posizionamento di pannelli solari e fotovoltaici oltre che un valido sostegno per le coltivazioni idroponiche che producono in loco verdura e frutta, riducendo in tal modo le necessità di approvvigionamenti alimentari del Resort.
Un armonico pontile ligneo funge da collegamento tra le lussuose palafitte che si allungano nel mare, disegnando una sorta di grande piscina naturale, mentre dalla parte opposta dell’isola la struttura si chiude con una nuova serie di cottages su palafitte che sembrano disegnare sull’acqua una linea curva.