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La XIV edizione del SalinaDocFest chiude nel segno delle donne

Chiude nel segno delle donne la XIV edizione del SalinaDocFest, il Festival internazionale del documentario narrativo fondato e diretto da Giovanna Taviani. Un bilancio positivo, nonostante le difficoltà di un anno messo a dura prova dal “Covid-19”.  «Abbiamo realizzato un festival live  – spiega la direttrice – in un’isola difficile con ospiti in presenza che hanno confermato la voglia di condividere la grande esperienza della “sala” e hanno visto con i propri occhi cosa vuol dire la tempesta a Salina. E poi la bellissima sorpresa di Gianni Morandi (portato da Salvo Ficarra), che ci ha regalato momenti unici raccontando il suo forte rapporto con il cinema».
Un’edizione decisiva per la Sicilia e per il territorio eoliano, in cui il Festival è profondamente radicato. «Inoltre – conclude la Taviani – come regista sono doppiamente felice perché abbiamo chiuso questa edizione con due importanti premi a due protagoniste della scena cinematografica contemporanea: Emma Dante, con il suo meraviglioso Le Sorelle Macaluso,  e Jasmine Trinca, con il suo primo toccante corto da regista, Being my Mom, entrambe protagoniste a Venezia».
Jasmine Trinca, che quest’anno era anche Presidente di Giuria del festival, si è aggiudicata il Premio Irritec per essere rappresentante e interprete del cinema italiano di qualità nel mondo e per il suo impegno attivo nella lotta alle disparità di genere nei luoghi di lavoro. Un premio voluto fortemente da Giulia Giuffrè, Direttore Marketing del Gruppo Irritec, imprenditrice attenta all’eccellenza declinata al femminile. La relazione tra madre e figlia, in una passeggiata metaforica a Roma, dietro una valigia perennemente in viaggio, in un gioco di sguardi e silenzi, dove i ruoli si ribaltano, diventa relazione tra sorelle nel capolavoro di Emma Dante, Le Sorelle Macaluso, che si aggiudica il Premio Wilmar, da sempre attribuito a grandi interpreti femminili del cinema contemporaneo (l’ultima era Golshifteh Farahani). Qui sono 5 sorelle, che trascorrono il tempo del vissuto, dall’innocenza solidale dell’infanzia, alla scoperta della sessualità nell’età adulta, dove il silenzio si fa grido e il dialogo si fa conflitto, fino alla vecchiaia dei corpi, delle mani, dei volti che si corrugano in una smorfia di dolore: il dolore di chi sa che a volte la morte di una persona amata slega la famiglia e i legami, anziché unirli. Presentato in Concorso a Venezia77, Le sorelle Macaluso è tratto dell’adattamento cinematografico dell’omonima pièce vincitrice del Premio Ubu per il Miglior Spettacolo e la Miglior Regia. Scritto da Emma Dante con Elena Stancanelli e Giorgio Vasta – già ospite di una delle prime edizioni del SalinaDocFest. Il film ha un cast tutto femminile di attrici siciliane di talento, un nome per tutti, Donatella Finocchiario. Tra queste spicca la giovanissima sognatrice ballerina, Eleonora De Luca, presente a Salina per ritirare il premio.  «Una presenza determinante qui al SDF e una giovane promessa del nostro cinema – dichiara ancora Giovanna Taviani, che ha presentato il film a Santa Marina Salina in doppia replica, a causa delle numerose richieste di prenotazioni da parte degli spettatori accorsi in massa nonostante le cattive condizioni del tempo. La De Luca è rimasta stregata da Salina, isola madre dell’arcipelago delle Eolie, e sempre più luogo di aggregazione attorno a cui si è creata una vera e propria comunità artistica, che riconosce nella cultura un orizzonte comune di intesa».
Il rapporto tra teatro e cinema, il percorso di una giovane attrice palermitana che da Siracusa arriva a Emma Dante, il lavoro con Clarissa Cappellani alla macchina, Gherardo Gossi alla fotografia e Benni Atria al montaggio, in un film circolare e visionario, sul tempo che passa e sulle relazioni umane: questi i temi al centro dell’incontro tra la De Luca e la Taviani, che ha annunciato le riprese del suo prossimo documentario in Sicilia. Un documentario – con la stessa Cappellani alla fotografia – sui nuovi narratori orali siciliani, che si rifanno alla grande lezione di Mimmo Cuticchio, primo e ultimo puparo vivente, già protagonista di una scorsa edizione del Festival.
«Il documentario sta al cunto come il cinema di finzione sta al teatro di prosa» – ha dichiarato Mario Incudine, condirettore artistico della sezione Musica e Spettacoli del Salinadocfest -, anche lui presente nel nuovo documentario della Taviani insieme a Pirrotta, Calcagno e Balsamo. Quando non c’èra la televisione i cuntisti erano le sentinelle sociali della società, esattamente come oggi lo è il documentarista.
Il SalinaDocFest è realizzato con il sostegno di Banca del Fucino – Gruppo Bancario Igea Banca, è entrato nel 2011 nel Calendario dei Grandi Eventi della Regione Sicilia, nel 2019 è stato realizzato con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – MiBACT, con il contributo della Regione Siciliana, Assessorato Turismo Sport e Spettacolo – Sicilia FilmCommission, nell’ambito del progetto “Sensi Contemporanei”, con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.

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