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Terminate le riprese del film “Fra due battiti” di Stefano Usardi

Si sono concluse ieri a Trento le riprese del film Fra due battiti, ultima fatica di Stefano Usardi (Luigo, 2017, Affittasi vita, 2019), prodotto dalla FiFilm Production di Caterina Francavilla ed interpretato da Stefano Scandaletti, Maria Vittoria Barrella, Giulio Cancelli, Stefano Detassis, Federico Vivaldi, Remo Girone, Roberta Da Soller, Lara Balbo e la partecipazione, tra gli altri, di Massimiliano Varrese e Valentina Melis. L’uscita è prevista nel 2021.
Giovanni (Stefano Scandaletti) è un giovane scrittore che vive a Trento nella villa lasciatagli in eredità dai genitori scomparsi. Passa le sue giornate girovagando in città alla ricerca di nuove avventure ed ispirazioni. Intanto, Mark (Giulio Cancelli), uno sceneggiatore “atipico”, gli crea a sua insaputa bizzarri ed emozionanti frammenti di vita…
L’intero meccanismo narrativo è sorretto dall’estroso maggiordomo di casa (Remo Girone), che passa invece le sue giornate a riscrivere spartiti di Schubert.
L’unica vera preoccupazione di Giovanni è scrivere un libro sulle emozioni per aiutare Tommaso (Federico Vivaldi) a riprendere in mano la sua vita ed a perdonarsi quel giorno che ha dimenticato la figlia in macchina mettendone a rischio l’esistenza.
L’arrivo di Rosa (Maria Vittoria Barrella), però, rompe gli equilibri e complica l’intreccio narrativo. Giovanni se ne innamora perdutamente e abbandona il progetto del libro a cui si stava dedicando tanto intensamente.
Con l’entrata in scena di Luca (Stefano Detassis), uno scrittore in crisi esistenziale, la continua alternanza tra realtà e finzione diviene preponderante, rendendo il confine tra le due sempre più labile. In fondo, nulla è come appare…
«La ricerca di un senso lineare a volte può confondere molto più di quello che si pensa», commenta il regista, che aggiunge: «È il primo lungometraggio che nella sua realizzazione non ci fa minimamente comprendere che film stiamo girando. Ogni giorno pensiamo che sarà quello seguente a darci delle risposte chiare e comprensibili sulla configurazione finale del film, ma questo non avviene. Così, giorno dopo giorno, ci godiamo la sua lenta realizzazione senza angoscia perché la produzione è consapevole della difficoltà di un progetto di questo genere».

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