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Disabilità scolastica: la sfida dell’inclusione

Una delle maggiori sfide della scuola di oggi è quella dell’inclusione: in passato si parlava di integrazione in quanto si pensava che l’alunno con delle diversità o, se vogliamo, disabilità andasse integrato in un contesto classe. Oggi si preferisce il termine inclusione che pone l’accento sull’accoglimento della diversità come un valore aggiunto per il contesto classe. Infatti, la diversità permette di formare un’identità completa e aperta a tutti gli aspetti della multiculturalità e alle ampie sfaccettature della vita. La disabilità non è sempre stata vista in questo modo: fino al 1977 esistevano le classi differenziali. Nello stesso anno, con la legge 517, gli alunni disabili vengono inseriti nelle cosiddette classi normali. L’obiettivo primario della scuola è, infatti, garantire il diritto all’istruzione di tutti i soggetti. Oggi la didattica individualizzata e personalizzata è alla base di ogni percorso scolastico e questa è particolarmente necessaria nel caso degli alunni disabili. In particolar modo la didattica personalizzata permette di centrare i processi di insegnamento e apprendimento sui bisogni specifici degli alunni, in particolar modo i disabili. Vediamo quali sono le indicazioni che il codice amministrativo fornisce in merito alla disabilità a scuola.

Quali sono i diritti a scuola degli alunni disabili?
La legge 104/1992 ha gettato le basi per i diritti alla didattica personalizzata degli alunni disabili. Questi hanno diritto innanzitutto al docente di sostegno specializzato che li accompagni durante il percorso scolastico. Senza soffermarci troppo sui vari gruppi di lavoro che operano in seno all’istituzione scolastica e/o all’UST della provincia di riferimento, le figure si occupano di inclusione a scuola sono il referente e l’insegnante di sostegno. Questi si occuperanno di redigere il PEI, Piano Educativo Individualizzato, che sancirà, in base alla diagnosi, il percorso dell’alunno. Quest’ultimo ha diritto anche all’assistenza da parte di altre figure di riferimento, per esempio i collaboratori scolastici che si occupano dell’assistenza di base, ovvero un aiuto materiale per accedere alle aree interne, uscire nelle aree esterne all’edificio scolastico e l’accompagnamento ai servizi igienici. Molto importante è la presenza degli addetti alla comunicazione nel caso di alunni con disabilità sensoriali. Nel caso di minori disabili impossibilitati a frequentare la scuola per motivi di salute, questa deve attivare dei percorsi domiciliari in modo da garantire continuità e diritto allo studio. Inoltre, il trasporto dell’alunno disabile dovrebbe essere gratuito. I comuni, coordinandosi con la scuola, devono occuparsi del trasporto come sancito dalla legge 104/92. In particolar modo, il trasporto individuale deve essere garantito specialmente per chi non può utilizzare i mezzi pubblici, anche se si può derogare in alcuni casi per mancanza di fondi. Il codice amministrativo nell’edizione aggiornata su Giappichelli permette di approfondire la questione e di concentrarsi attentamente su tutti gli aspetti specifici collegati alle leggi per l’inclusione, in particolar modo la legge 104/92 e i diversi decreti legislativi che vanno a completare il quadro. Un aspetto, quello della disabilità a scuola, che fa tuttora discutere in quanto le misure attuative che potrebbero essere proposte sono molte e variegate, ma difficilmente vengono predisposte in toto a causa della scarsità delle risorse. Nell’ambito inclusione rientrano anche gli alunni stranieri, accompagnati e/o non accompagnati, che hanno necessità di un percorso specifico al fine di essere inseriti proficuamente nel contesto classe e di conservare le specificità culturali, fonte di profondo arricchimento collettivo.

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