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Per il gambling è una fase di passaggio: lo chiariscono i dati di StarCasinò

Una fase di forte transizione, quella che sta vivendo l’economia mondiale. Il tutto ovviamente è strettamente collegato alla crisi innescata dal nuovo Coronavirus. La chiusura di attività non essenziali, poi la cassa integrazione, i licenziamenti e il calo della disponibilità economica pro-capite hanno retrodatato il mercato al 2013, la punta dell’iceberg della crisi nata nel 2008.

Tra i settori più colpiti spicca il mondo del gioco d’azzardo: come è noto la chiusura di tutte le strutture del gioco terrestre, dalle ricevitorie alle agenzie e sale apposite, ha portato ad una penalizzazione mai vista prima. Alimentata, peraltro, dal blocco delle scommesse sportive, ormai ai minimi storici sia per spesa sia per raccolta. Alla fine, le proiezioni degli esperti ipotizzano un calo dei ricavi a fine anno pari al 15,6% del totale. I ricavi, così, passerebbero dai 472,6 miliardi a poco meno di 400. Asia e Oceania sarebbero così i mercati più penalizzati, con una quota del -18,7%, l’Europa e il Nordamerica inseguirebbero con un -13,6% e un -12,6%. Ma com’è la situazione nel gioco terrestre e, di conseguenza, nel gioco online?

Il lockdown ha creato una situazione senza precedenti, con la chiusura di 68.000 attività dedicate agli apparecchi da intrattenimento e di 10.000 punti di scommesse, tabaccherie e ricevitorie. Numeri mastodontici che sottolineano come l’Italia sia la seconda potenza di gioco a livello europeo, dietro la sola Gran Bretagna. Una situazione di stallo che ha messo in risalto il gioco online, cresciuto esponenzialmente negli ultimi mesi. Il carro è stato trainato con successo dai casinò online, dai poker e dagli eSports.

I casinò online, che da qualche anno ben si sono saputi distinguere, hanno visto nel marzo di quest’anno una crescita del 29,5%, con la spesa che ha raggiunto i 94 milioni di euro.  Il caso del poker a torneo è quantomai emblematico: nello scorso mese di marzo questa tipologia di gioco ha registrato una crescita di spesa del 123% rispetto a marzo 2019. L’incremento è stato di 9,1 milioni di euro. Ancor meglio le cifre per il poker cash, cresciuto dell’88,7% con una spesa maggiore dei 10 milioni di euro. Infine gli eSports, che da soli hanno fatto fronte alla pochezza dei palinsesti delle scommesse sportive, hanno visto aumentare il loro bacino del 61%.

Come interpretare questo rimbalzo, a favore soprattutto dei casinò online? Gli analisti del settore hanno verificato una serie di dati relazionati a StarCasino, uno dei maggiori operatori AAMS, autentico punto di riferimento del segmento online e ottimo riferimento per l’analisi della situazione attuale. Nel primo trimestre dell’anno per il marchio Betsson si è registrata una crescita globale delle visite pari a 180.000, a chiara testimonianza di una maggiore frequenza e durata delle sessioni di gioco. La crescita nell’intensità di gioco ad opera degli utenti si riflette bene anche se si considera la media del tempo di visita cresciuta del 12,95% nel mese di marzo.

Ancora: nei dispositivi utilizzati per l’accesso degli utenti, si nota immediatamente un calo delle connessioni via desktop a favore di quelle mobile. Smartphone e tablet, durante la pandemia, sono diventati strumenti ancor più centrali nella vita dei giocatori. Ulteriori, buone notizie arrivano da Google Trends: qui si nota, nel periodo gennaio-marzo 2020, che l’indice di interesse è passato da 62 a 100, a conferma della crescita di durata nelle sessioni di gioco. Ugualmente le keyword correlate a StarCasinò hanno subito un’impennata. Dominano, anche qui, le ricerche su “poker” e “gioco di carte”, a riprova di quanto sopradetto. A livello nazionale, invece la query associata all’app StarCasinò, in Italia, è cresciuta del 90%, a coronamento dell’aumento delle connessioni mobile rispetto a quelle da dispositivo fisso.

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