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Come la ghiandola del timo influisce sul sistema immunitario

In questo periodo di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia del coronavirus, l’allerta e il rispetto delle norme di sicurezza, onde evitare contagi, rappresentano sicuramente una priorità. Esistono vari modi per prevenire il contagio, oltre all’igiene e alle distanze dalle altre persone. Sappiamo tutti che il nostro sistema immunitario ci protegge da numerose patologie, sia gravi che più leggere, a patto sia sempre efficiente. Una sana alimentazione, gli integratori e l’attività fisica possono contribuire a rafforzare le nostre difese immunitarie. E’ anche vero che sul nostro stato di salute può influire la nostra condizione emotiva. Ad esempio lo stress dovuto alle preoccupazioni non aiutano di certo a tenere alto il nostro livello di autodifesa dell’organismo.
All’altezza del petto, nella parte centrale del torace, e più precisamente dietro lo sterno, si trova la ghiandola del timo. Nella medicina ufficiale, rimangono in parte sconosciute tutte le funzioni di questa ghiandola endocrina. Si sa che gli ormoni prodotti dal timo agiscono in particolare sullo sviluppo di scheletro e muscolatura, sull’apparato cardio-circolatorio (cuore e vasi sanguigni), sull’apparato genitale, così come su altre ghiandole endocrine. Nello specifico, questa ghiandola garantisce la maturazione dei linfociti T, un tipo di globuli bianchi che svolgono un ruolo di fondamentale importanza all’interno del sistema immunitario.
Nei primi anni di vita, fino alla pubertà, il timo svolge un ruolo molto rilevante per ciò che riguarda l’accrescimento corporeo. Dopo questa fase della vita, la ghiandola del timo inizia un processo involutivo durante il quale la massa ghiandolare viene lentamente sostituita da tessuto adiposo, pur rimanendo al suo posto. Ma questo non significa affatto che la sua funzione si annulli del tutto.
Se fino al 1950 il funzionamento del timo era poco conosciuto, durante gli ultimi vent’anni varie evidenze scientifiche reputano tale ghiandola molto importante per la nostra risposta immunitaria.
Se ci concentriamo proprio sull’aspetto della funzione immunocompetente che il timo esercita sul nostro organismo, durante tutto l’arco della vita, quindi anche oltre il periodo della pubertà, ci rendiamo conto quanto possa essere rilevante cercare di rendere tale ghiandola il più possibile efficiente.
E’ possibile stimolare il timo affinché possa aumentare la sua funzione immunitaria? Anche se la medicina ufficiale non è ancora riuscita a trovare una risposta soddisfacente, esistono comunque rimeni naturali, totalmente privi di controindicazioni. Poco conosciuto, anche se sorprendentemente efficace, è il metodo del “7×3”, che consiste nello stimolare la ghiandola del timo per apportare beneficio al nostro sistema immunitario, e non solo.
Come mostrato nel video che segue, occorre eseguire 7 sequenze da 3 colpetti veloci ciascuna, da infondere sullo sterno. In totale saranno quindi 21 colpi (7×3). La sequenza va preceduta e conclusa con un massaggio circolare sul petto. Questa tecnica andrebbe eseguita almeno una volta al giorno.

Il fatto che in greco “thymos” significa energia vitale non è un caso se correlato alla ghiandola qui trattata. Il timo controlla e regola proprio il flusso di energia nel nostro organismo. Ecco perché questa ghiandola viene considerata come l’anello di congiunzione tra mente e corpo, in quanto influenzato notevolmente dall’attitudine mentale e dallo stress.
E in attesa che la scienza chiarisca molti aspetti ancora oscuri sul funzionamento del timo e la sua utilità per la nostra salute, noi possiamo avvalerci delle potenzialità spirituali ed energetiche, sinonimi di benessere psico-fisico. E il che non è poco.
Non bisognerebbe mai dimenticarsi che noi siamo costituiti dalla somma armonica di mente, corpo, energia ed emozioni.

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