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#iorestoacasa: anche l’Associazione Tecnicamente Pizza nel Mondo aderisce all’iniziativa

La decisione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Governo di rendere l’Italia zona protetta obbliga i ristoratori a restare chiusi dopo le ore 18, ma lascia la possibilità di vendere prodotti da asporto o domicilio la sera. Questa possibilità è stata confermata dopo lunga incertezza dalle stesse autorità italiane, provocando reazioni contrastanti da parte dei ristoratori. In molti si sono attivati per le consegne a domicilio, ma la scelta di tutte le pizzerie associate di Tecnicamente Pizza nel Mondo è quella di aderire pienamente alla campagna #iorestoacasa e di chiudere per l’intera durata dell’emergenza anche per l’ora di pranzo.
Il presidente dell’associazione Marco Quintili spiega così le ragioni di questa decisione: «Abbiamo dibattuto a lungo tra di noi con il consiglio direttivo dell’associazione su cosa fosse giusto fare, in molti pensavano anche che consegnare le pizze a casa con tutte le precauzioni igieniche potesse essere un aiuto per le famiglie. Tuttavia la certezza di garantire le condizioni sanitarie dei ragazzi delle nostre pizzerie non c’è, quindi abbiamo deciso di fermarci. Il coronavirus non ha orari, quindi non ha senso aprire fino alle 18. La salute viene prima di tutto, speriamo di riaprire il 3 aprile senza emergenza e con il locale pieno come accade sempre nella nostra Pizzeria IQuintili. Siamo vicini a tutte le famiglie e coloro che stanno combattendo questa battaglia».Dalla Calabria al Nord Italia tutte le pizzerie di Tecnicamente Pizza nel Mondo hanno deciso di aderire alla campagna #iorestoacasa che comporterà un danno economico non indifferente a tante attività, proprio per questo motivo c’è una richiesta al governo: «Ci vogliono chiarimenti sul sostegno alle imprese, sia per quanto riguarda le tasse che le altre spese che in maniera inderogabile arriveranno. Tanti fornitori si stanno già tutelando, per alcuni dei nostri associati sarà difficile ricominciare come se nulla fosse dopo l’emergenza per questo vogliamo chiarezza e misure di sostegno da parte delle istituzioni non solo per le pizzerie ma per tutti coloro che lavorano nell’ambito della panificazione».
Tecnicamente Pizza nel Mondo ha aperto ufficialmente i tesseramenti solo nello scorso mese ma può contare già su oltre 20 pizzerie associate in Italia e anche una pizzeria in Belgio, oltre che su tantissimi maestri pizzaioli che lanciano anche loro l’appello #iorestoacasa perché chiudere tutto subito permetterà di ricominciare prima.

 

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