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Coronavirus, quando la narrativa anticipa la realtà

Militari in Piazza Duomo. Scuole chiuse. Scaffali del supermercato svuotati. Caccia alle mascherine chirurgiche per tutelarsi dal virus… Milano, e non solo, in queste settimane sta vivendo un periodo di semi quarantena a causa del Coronavirus.
Ma la narrativa, come spesso accade, ha anticipato l’emergenza sanitaria che la metropoli lombarda sta vivendo in queste settimane: è questo il caso del romanzo di Danilo Arona e Edoardo Rosati, La maledizione della croce sulle labbra, ‘medical thriller’ italiano di bruciante attualità pubblicato da INK Edizioni.
Milano. La vita della metropoli è scossa da un’impressionante sequenza di suicidi e morti violente. Qualcosa accomuna i corpi delle vittime: un inquietante herpes taglia le labbra come una croce blasfema. Due medici infettivologi cominciano a indagare, ma ciò che sembra una singolare epidemia da sorvegliare attentamente si trasforma in un incubo quando approda a Milano il dottor Alejandro Vegas, specialista in malattie infettive nella lontana isola caraibica di Guana. Vegas ha già vissuto qualcosa di simile nella sua terra d’origine ed è lì per aiutare i colleghi che a breve, increduli, comprendono come la strana infezione milanese sia in relazione con l’adorazione di Exú, un essere malvagio e perverso della religione voodoo…

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