Febbraio 1940: il secondo conflitto mondiale è iniziato da pochi mesi e l’Italia non è ancora scesa in guerra. In quei giorni lo storico e biografo Emil Ludwig, autore nel 1932 dei celeberrimi Colloqui con Mussolini, scrive in Svizzera (saranno pubblicati a New York due mesi dopo col titolo Three Dictators) tre brevi e folgoranti ritratti dei dittatori contemporanei: Hitler, Mussolini e Stalin.
L’introduzione di Paolo Giovannini, docente di Storia contemporanea all’Università di Camerino, contestualizza l’opera, evitando facili parallelismi col presente. Ma al contempo sottolinea quanto sia necessario vigilare perché – in un’epoca di leaderismi nazional-populistici – nuove dittature non conquistino il potere. La tesi – particolarmente attuale – è infatti che le dittature nascono quando i leader autoritari trovano terreno fertile nei “popoli” eccitati dalla loro demagogia e dai loro slogan propagandistici. «I tedeschi non hanno ereditato Hitler – scrive infatti Ludwig – ma lo hanno eletto più volte e, sebbene milioni di loro lo abbiano fatto sotto minaccia, altri milioni ancora lo adorano».
Il libro è arricchito in appendice con il testo integrale della lunga intervista rilasciata all’autore da Stalin nel dicembre 1931.
I dittatori non cadono dal cielo – Sono i popoli che vogliono essere schiavi sarà presentato alla libreria Zanichelli di Bologna il prossimo 17 gennaio.