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Indipendentemente dalle idee o gli errori effettivamente commessi durante la sua carica istituzionale, Bettino Craxi rimane sicuramente uno dei politici più influenti e preparati della storia politica italiana. Da oggi esce nei cinema un film ispirato proprio a lui, diretto da Gianni Amelio, col titolo Hammamed, propro la località della Tunisia dove lo statista italiano mori nel gennaio del 2000, dopo un periodo di esilio causato da rilevanti e complessi problemi giudiziari.
Protagonista di questa pellicola è Pierfrancesco Favino, che si conferma uno straordinario trasformista, oltre che attore, risultando praticamente identico a Bettino Craxi, sia negli aspetti somatici che nella gestualità e la voce.
A vent’anni dalla morte del discusso leader del Partito Socialista Italiano, nonché capo del Governo, caratterizzato da un nome che una volta riempiva le cronache, oggi “dimenticato” in un silenzio assordante. Il racconto cinematografico scava dentro memorie oscure. Basato su testimonianze reali, il film non vuole essere una cronaca fedele né un pamphlet militante. L’immaginazione può tradire i fatti “realmente accaduti” ma non la verità. La narrazione ha l’andamento di un thriller, si sviluppa su tre caratteri principali: il re caduto, la figlia che lotta per lui, e un terzo personaggio, un ragazzo misterioso, che si introduce nel loro mondo e cerca di scardinarlo dall’interno.
«Non volevo fare una biografia, né il resoconto esaltante o travagliato di un partito», dichiara Gianni Amelio, che aggiunge: «Meno che mai un film che desse ragione o torto a qualcuno. Volevo, come penso sia compito del cinema, rappresentare comportamenti, stati d’animo, impulsi, giusti o sbagliati che fossero. Cercando l’evidenza e l’emozione. Ho provato ad avvicinarmi ai personaggi quel tanto che permettesse non a me, ma allo spettatore, di giudicarli».
Lo stesso regista ha precisato di non essere mai stato un simpatizzante di Craxi e nemmeno di averlo mai votato: «Mi ricordo che quando Craxi era all’apice del potere, avevo fastidio della sua costante presenza su tutti i telegiornali e sulla carta stampata. Un giorno lessi un’intervista a Fellini, dove diceva: “Sono stufo di svegliarmi tutte le mattine e vedere in prima pagina, a caratteri cubitali, che cosa ha pensato Craxi la sera prima”. Questa era un po’ la mia posizione. Anche se l’episodio delle monetine davanti al Raphael l’ho sempre disapprovato. Non fu un gesto politico. Le idee si combattono con altre idee, non con sputi, insulti e minacce».
Per prepararsi ad interpretare Bettino Craxi, Pierfrancesco Favino ha spiegato di essere partito dalla sceneggiatura, «per capire che cosa servisse di più al film. Per quanto si tratti di un personaggio pubblico estremamente conosciuto – prosegue l’attore romano – Hammamet ne indaga più l’aspetto privato, in particolare il momento della sua vita più segreto. Ed è quello che ho approfondito di più».
Il film, prodotto da Agostino e Maria Grazia Saccà, in collaborazione con Rai Cinema, è distribuito dalla 01.
Le interviste
Pierfrancesco Favino
Gianni Amelio
Guarda il trailer del film.
Foto di scena: Claudio Iannone