E’ stata presentata stamattina, presso l’hotel Sheraton di Roma Eur, la guida Ristoranti d’Italia 2020, giunta alla trentesima edizione. In questi trent’anni del mondo dell’enogastronomia si è avvertito un cambiamento radicale, bastano pochi numeri a rendere l’idea: Ristoranti d’Italia 1991: 966 locali recensiti,10 Tre Forchette. Ristoranti d’Italia 2020: 2685 locali recensiti, 35 Tre Forchette.
L’enogastronomia italiana è ormai sul tetto del mondo, volano per eccellenza dell’immagine del made in Italy. Il cibo è un valore riconosciuto e non è più il tempo dei cuochi “per caso”. Studio, ricerca, sperimentazione, formazione continua sono requisiti indispensabili. Lotta allo spreco e sostenibilità “impongono” un comportamento etico. È il tempo della “verità”, del sapore assoluto, della tecnologia al servizio dell’ingrediente selezionato in modo “scientifico”. Il ristorante è un’esperienza complessiva che nasceda un’intesa sempre più serrata fra sala e cucina.
Una sorta di anno zero, dunque. Una ripartenza che abbiamo voluto sottolineare regalando una piccola vetrina ai migliori 30 under 30, ovvero i giovani (fra sala e cucina) attorno ai trent’anni che per filosofia e formazione sono in grande sintonia coni tempi e la sciano ben sperare per un futuro della cucina, e accendendo un faro, con le due forchette rosse, su quei locali in pole position per raggiungere il traguardo delle Tre Forchette. Uno stimolo in più anche peri ristoranti al vertice: con il cambio dei parametri e, soprattutto con il ridimensionamento del bonus (prima arrivava anche a tre punti) il traguardo dei 90 punti è sempre più difficile. Ma sempre più “vero”.