Dopo il successo del 2014 con l’uscita del film Maleficent, l’innovativa rivisitazione della fiaba tradizionale del personaggio Malefica, la Disney presenta al pubblico Maleficent – Signora del Male. In questa nuova avventura, nei cinema italiani dal 17 ottobre, il regista norvegese Joachim Ronning racconta una storia piena d’azione ambientata in un universo epico, lussureggiante e pittoresco, in cui Malefica e la futura Regina formano nuove alleanze e affrontano nuovi avversari per proteggere il bosco e le creature magiche che lo abitano.
Nel film troviamo un cast d’eccezione con Angelina Jolie (Malefica), Elle Fanning (Aurora), Michelle Pfeiffer (Regina Ingrith), Chiwetel Ejiofor (Conall), Ed Skrein (Borra) e Robert Lindsay (re Giovanni), mentre Harris Dickinson interpreta il Principe Filippo.
Secondo la protagonista Angelina Jolie «questo film trasmette un bellissimo messaggio sull’incoraggiare le persone a essere fedeli alla propria natura e ad accettare la natura autentica degli altri trovando così una famiglia».
Anche se per il regista era importante che il film avesse un aspetto spettacolare, voleva che la storia si concentrasse soprattutto sui personaggi. «In ogni storia, quello che cerco è il nucleo emotivo, il cuore della storia», afferma Joachim Ronning. «Uno dei motivi per cui il primo Maleficent ha avuto un così grande successo è perché raccontava un viaggio molto forte e realistico dal punto di vista emotivo. Nella nostra storia, Aurora sta sostanzialmente lasciando la propria casa, cosa che tutti i genitori temono, e Malefica non fa differenza».
«Sono entrambe piene di problemi, ma hanno un rapporto molto onesto», aggiunge Angelina Jolie. «E questo è anche ciò che reputo più importante con i miei figli: loro non mi nascondono la propria identità, mi conoscono e mi accettano con tutti i miei difetti».
Secondo Michelle Pfeiffer «la sfida è trovare l’umanità in un personaggio come la Regina Ingrid. Si può anche scegliere di interpretare un personaggio del genere in modo monodimensionale, mostrandolo come puramente malvagio, ma i miei cattivi preferiti possiedono sempre un senso di umanità, che ti permette di compatirli e detestarli al tempo stesso».
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