«Non è depresso, ma abbandonato, semplicemente malinconico». Così Marco Giallini definisce le caratteristiche del popolare personaggio Rocco Schiavone, che rivedremo in una nuova serie in quattro episodi su Rai2, a partire dal 2 ottobre.
«È un bel personaggio», continua l’attore romano. «Io non l’ho sentito un gran cambiamento nella terza stagione. La malinconia, inoltre, fa parte dell’essere umano. Schiavone non è proprio un allegrone, ed è per quello che piace».
Tuttavia, rimangono le caratteristiche che hanno reso vincente e originale il vicequestore Schiavone, nato dai romanzi di Antonio Manzini, editi da Sellerio: è anticonformista, affascinante e burbero. Il tutto sapientemente inserito in un racconto che unisce lo stile poliziesco e noir ai toni della commedia, strizzando l’occhio ai sentimenti e all’amore.
Ci aspettano così quattro casi intricati e avvincenti: Rocco sarà alle prese con omicidi, furti d’opere d’arte, riciclaggio e ludopatia. Teatro delle indagini ancora una volta la città di Aosta, con le sue meravigliose montagne, ma anche con il suo clima gelido che fanno da contraltare naturale al sangue caldo del romanissimo Schiavone.
Tutto riparte dal finale drammatico della stagione precedente. Rocco è in profonda crisi esistenziale per essere stato tradito da Caterina, l’unica persona a cui aveva aperto il suo cuore. Sembra essere stato abbandonato anche dai suoi amici, che ormai vedono in lui più la figura dello “sbirro” che quella dell’amico. Rocco però va avanti e continua a indagare sulle umane disgrazie che spesso coinvolgono gli ultimi, gli sconfitti. Preti che nascondono segreti, barboni che si azzuffano per una manciata di verdura marcia, lasciata sui marciapiedi del mercato, croupier che sul tavolo da gioco hanno abbandonato più di qualche fiches. Come sempre, parallele alle indagini, scorrono le sue vicende personali. Dopo il ripudio da parte dei suoi amici di Roma e il tradimento di Caterina, Rocco comprende quanto sia amara la sua solitudine, appena consolata dalla presenza della dolce cagnolina Lupa e del giovane vicino di casa, Gabriele, che Rocco cerca sempre di proteggere. A tenere alto il livello delle ‘rotture di…’ ci pensano come sempre gli ottusi poliziotti della sua squadra: D’Intino e Deruta, Casella, ma anche il giovane Italo Pierron, che sembra nascondere un segreto, e i litigi tra il medico legale Fumagalli e la responsabile della scientifica Michela Gambino – discussioni che cominciano ad assumere il carattere di impacciate schermaglie amorose. Poi ci sono le donne: intorno a Rocco Schiavone le donne non mancano mai, che siano signore borghesi o prostitute. Ma il ricordo della moglie Marina non lo abbandona.
La Terza stagione di Rocco Schiavone, una coproduzione Rai Fiction, Cross Productions e Beta Film, è diretta da Simone Spada. «Avvicinandomi a questo tipo di racconto ho cercato di rispettare le linee narrative e di linguaggio delle serie precedenti e del modo di raccontarle dei miei predecessori Michele Soavi e Giulio Manfredonia», ha dichiarato il regista, che aveva già lavorato con Marco Giallini nel film Domani è un altro giorno. «Allo stesso tempo, inevitabilmente, ho cercato un mio stile, dilatando i tempi della messa in scena e del montaggio senza tradire il gusto e l’amore che i registi delle due serie precedenti erano riusciti con grandi risultati a imprimere al racconto. Mi sono affidato inoltre alla complicità che si è creata con Marco Giallini, un fuoriclasse, attore e amico straordinario».
Nel cast ad affiancare Giallini, anche Isabella Ragonese, nei panni di Marina, Ernesto D’Argenio, Valeria Solarino, Christian Ginepro, Renato Scarpa, Gino Nardella e Claudia Vismara.
Marco Giallini in conferenza stampa
Il regista Simone Spada in conferenza stampa