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Attacco al Potere 3, al cinema il terzo capitolo della saga

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Da eroe nell’ombra a uomo più temuto che tiene sulla lama del rasoio il destino degli Stati Uniti d’America. Può sintetizzarsi così il travolgente ruolo di Mike Banning, l’agente dei servizi segreti interpretato da Gerard Butler in Attacco al Potere 3, l’esplosivo thriller diretto da Ric Roman Waugh, nei cinema dal 28 agosto.
Dopo una vorticosa fuga, Mike Banning è ricercato dalla sua stessa agenzia e dall’FBI, accusato di aver attentato alla vita del presidente della nazione. Mentre cerca di trovare i veri responsabili che minacciano la vita del Presidente degli Stati Uniti (Morgan Freeman), Banning si rivolgerà a improbabili alleati per dimostrare la propria innocenza e per tenere la sua famiglia e l’intero Paese e fuori pericolo.
Nel cast anche Nick Nolte, nel ruolo del padre di Mike, che si rivedono dopo tanti anni.
Attacco al potere 3 è il terzo capitolo della saga, in grado di intrattenere il pubblico con un’elevata dose di adrenalina e tensione psicologica che tiene l’acceleratore costantemente premuto, a partire dall’attacco dei droni assassini nella sequenza di apertura. Il film aggiunge poi un capitolo inedito alla leggenda di Mike Banning: i rischi del mestiere si scontrano con la vita privata e lo spingono a esplorare il percorso che l’ha portato a diventare così com’è ora.
«Ero davvero entusiasta all’idea di riprendere la saga di Attacco al potere», racconta Gerard Butler. «In particolare alla prospettiva di fare qualcosa di nuovo con il mio personaggio, di esplorare una dimensione diversa. Mike Banning è noto per essere uno tosto, ma anche per la sua umanità, e stavolta scopriamo molto di più sull’origine di queste sue caratteristiche. L’aspetto migliore è che anche se il film approfondisce molto di più la dimensione personale, c’è comunque più azione che mai, quindi è una corsa sulle montagne russe sotto tutti gli aspetti. Ci sono combattimenti epici, brutali e folli, ma allo stesso tempo c’è un percorso drammatico efficace, e poi credo che questo sia il più divertente dei tre film».

Gerard Butler e Morgan Freeman

Il regista, invece, considera il film come «un episodio inedito e innovativo della saga che può anche funzionare autonomamente, pur offrendo tutto ciò che i fan adorano di Mike Banning. Quello che volevamo fare io e Gerry era portare gli spettatori nella mente di Banning mentre quest’ultimo passa dall’attacco alla difesa e si trasforma da guerriero a fuggitivo, facendo loro provare tutto ciò che deve affrontare il personaggio. Per i fan della saga è un’occasione per vedere cosa rende Banning così tosto, ma spero che per il pubblico che non ha visto gli episodi precedenti possa comunque essere una chance per scoprire un personaggio con cui è facile identificarsi, un personaggio che cerca di sopravvivere in una situazione incredibile. Quindi c’è comunque una dose pazzesca di azione, ma con un punto di vista totalmente inedito».
Interessante anche la figura del Presidente Trumbull, impersonato da Morgan Freeman, regalandoci una grande interpretazione, con tutti i rischi che derivano da quel ruolo di comando. Quando scampa per un soffio a un attentato e gli viene detto che il suo più fidato agente dei servizi segreti è il sospettato numero uno, Trumbull si trova davanti a un dilemma che potrebbe mettere in pericolo non solo la sua preziosa amicizia con Mike Banning, ma anche il destino del mondo. «Per me Trumbull è un uomo d’onore, una persona coraggiosa e un bravissimo politico», spiega l’attore. «Però non si basa su nessun presidente realmente esistito, perché la sua situazione è unica e le decisioni che si trova a dover prendere non sono state prese da nessun presidente, per quel che sappiamo».

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