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Gioco problematico, che cos’è la Player Protection

Autotutela, autocontrollo e autoesclusione. Questi gli strumenti più adatti, insieme ad un kit di auto-aiuto, presenti nelle piattaforme di casinò online e scommesse sportive.

I numeri, sempre in costante crescita, del gioco d’azzardo non devono abbagliare. L’industria del gambling, florida e propizia, deve essere infatti continuamente studiata, controllata e monitorata per evitare insorgenze illegali ma, soprattutto, per limitare e vigilare sul gioco problematico.

Anche il gioco, infatti, crea dipendenza, ovvero quella che, nella definizione accademica di Fava Vizziello, è una condizione fondamentale dell’esistenza umana, una relazione più o meno accettata che ci condiziona e che ci lega ad una persona, ad un oggetto, ad un gruppo, ad una istituzione reale o ideale e che nasce dalla soddisfazione di un bisogno o di un desiderio. Nella fattispecie si parla di gioco problematico quando il comportamento relativo al gioco crea danni all’esistenza, al lavoro, alla situazione finanziaria e famigliare o alla salute di una singola persona o della sua famiglia. Come disturbo psichico entra a far parte dal 1980 delle classificazioni internazionali DSM e ICD e viene definito come persistente e ricorrente e spesso progressivo.

A vigilare su questo devono essere non solo le istituzioni e le autorità competenti, ma anche le stesse aziende di gioco. Diffusi sono i casi, infatti, di pacchetti di autocontrollo, in cui l’utente può fare una sorta di check della propria situazione. Il focus viene posto su particolari comportamenti che potrebbero far nascere o essere sintomo di ludopatia: ad esempio, il totale assorbimento dal gioco, che penetra in ogni pensiero e in ogni momento della vita, ma anche l’aumento costante della spesa, l’incapacità di smettere, la volontà di rincorrere le perdite. Altre azioni da non sottovalutare sono il commettere azioni illegali, il mettere a rischio le proprie relazioni professionali e personali a causa del gioco, il confidare nell’aiuto esterno per il denaro, il pensare al gioco come evasione quotidiana.

Partendo da questo autotest l’Harvard Medical School Faculty, che collabora da anni con il casinò online di Gioco Digitale, ha messo a punto un kit di auto-aiuto, presente nella sezione Gioco Responsabile della nota piattaforma AAMS, che offre supporto agli utenti potenzialmente affetti da gioco patologico. Bastano 20 minuti per fare il test ed essere consapevoli del proprio livello di coinvolgimento. L’autotutela e l’autocontrollo sono infatti strumenti utilissimi in questo senso. Tra le misure più ricorrenti adottate dai leader del settore c’è anche la possibilità di limitare il proprio versamento standard, garantendo un freno inconsapevole e continuo alla spesa degli utenti problematici, oppure l’autosospensione, che permette ai clienti di escludersi dal gioco e di bloccare il proprio conto per 1 mese, 3 mesi o un periodo illimitato.

Perché con la salute non si deve scherzare. E il gioco va coltivato come passione e divertimento, prima che diventi malattia.

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