Domani 20 febbraio dalle 14.00, una delegazione di Sapar, servizi e apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative, manifesterà a piazza Montecitorio contro le nuove disposizioni del decreto dignità con cui il Governo rischia di far perdere il lavoro a 150.000 persone. «Dalle ultime dichiarazioni del Ministro Luigi di Maio ci siamo resi conto che non a tutti è chiaro chi rappresenta l’esercito Sapar: 5000 piccole e medie imprese del settore con oltre 150.000 dipendenti» dichiara il Presidente Sapar Domenico Distante.
«Noi siamo una fetta significativa di piccole e medie imprese di gestione degli apparecchi di intrattenimento, di baristi, di tabaccai, di sale giochi e di agenzie di scommesse che seguendo iter formativi importanti hanno messo impegno e risorse nel settore. Portiamo alla casse erariali un indotto di oltre 5 miliardi di euro. Siamo la parte buona e pulita di un settore troppo spesso mortificato e bistrattato. Il Governo si vanta di aver aumentato le tasse ai concessionari, in realtà gli unici colpiti siamo noi piccoli gestori, peraltro già penalizzati da una fiscalità pesantissima e da norme che sono applicate in modo disomogeneo a livello territoriale. Tutte le misure adottate da questo governo hanno inferto un duro colpo al nostro settore, lasciando inspiegabilmente fuori i ‘gratta e vinci’».
Da mesi Sapar chiede, inascoltata, un incontro con il Ministro Di Maio per chiarire la propria posizione e per vedere riconosciuto il ruolo giuridico del gestore, il suo diritto al passaggio dei propri apparecchi da un concessionario all’altro e una tassazione sul margine.