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Green Book, road movie sull’amicizia, contro i pregiudizi razziali

Green Book

Fresco delle 5 nomination all’Oscar, arriva nei cinema italiani, dal 31 gennaio, Green Book, una storia avvincente ispirata alla vita di Tony Lip, padre dello sceneggiatore Nick Vallelonga, che racconta l’amicizia tra un buttafuori italoamericano e un pianista afroamericano nell’America degli anni sessanta. Protagonisti della pellicola, diretta da Peter Farrelly, sono Viggo Mortensen, nel ruolo di Tony Lip, e Mahershala Ali, che interpreta Don Shirley.
La vicenda ha inizio nel 1962. Dopo la chiusura di uno dei migliori club di New York in cui lavorava, il buttafuori italoamericano Tony Lip deve a tutti i costi trovare un lavoro per mantenere la sua famiglia. Accetta di lavorare per il pianista afroamericano Don Shirley e decide così di seguirlo in tour nel sud degli Stati Uniti. Nonostante le differenze e gli iniziali contrasti, tra i due si instaurerà una forte amicizia.
Green Book è un film legato ai conflitti razziali e che, per la tematica affrontata, segna anche una svolta alla cinematografia del regista. «Questo film è un inizio per me», conferma Peter Farrelly. «Ma questa storia mi riporta in realtà a ciò che ho sempre voluto fare. Nel corso degli anni, quando le persone mi chiedevano se avessi mai fatto un film drammatico, la mia risposta è sempre stata: Sì, quando arriverà il momento. È l’universo che te lo porta. È come chiedere a qualcuno: Quando ti innamorerai? Quando arriva… arriva».
Secondo Viggo Mortensen, nominato agli Oscar come Miglior Attore nel 2008 per La promessa dell’assassino e nel 2017 per Captain Fantastic, i personaggi di questo film andrebbero considerati come persone reali, in situazioni reali. «I dettagli del periodo egli aspetti drammatici della storia sono così ben gestiti – aggiunte Mortensen – Ci sono situazioni divertenti, ma non è la comicità che si vede negli altri suoi film. L’umorismo deriva più dalle situazioni e dai contrasti tra i personaggi. C’è molta attenzione ai dettagli, un’autenticità che ti aiuta a credere a tutto».
Mahershala Ali afferma che è il bilanciamento tra umorismo e dramma che rende film fortemente autentico. «Sembra vero perché è un mix», sottolinea l’attore californiano. «Il modo in cui Peter Farrelly, Brian Currie e Nick Vallelonga hanno scolpito questa sceneggiatura, ti porta al culmine delle risate e ti immerge nel più profondo dolore».

Da sinistra, Mahershala Ali e Viggo Mortensen in una scena del film

Anche se la coppia di amici formata dai due protagonisti si rivela, nel tempo, più anomala di quanto possa apparire, quasi agli antipodi, allo stesso tempo i due scoprono di avere degli aspetti che li accomunano. «Doc non è come gli altri afroamericani con cui Tony è cresciuto a New York», specifica Mortensen. «Non ha mai visto un uomo come lui. All’inizio Tony pensa che questo ragazzo sia molto pungente, pignolo, persino snob. Tony potrebbe non essere brillante come Doc Shirley, ma ha un buon istinto ed è dotato di intelligenza di strada. E anche se Doc pensa che Tony sia una buona guardia del corpo e un bravo autista, pensa anche che sia fastidioso. Tony parla continuamente in macchina, fuma, mangia ininterrottamente, fa domande personali. E Doc Shirley è abituato ad avere conducenti discreti ed educati che non parlano, a meno che non venga loro richiesto. Si possono vedere i diversi punti di vista di entrambi fin dall’inizio del viaggio».
Prima ancora delle nomination all’Oscar, la pellicola di Farrelly, aveva trionfato al Toronto International Film Festival, aggiudicandosi l’ambitissimo People’s Choice Award, e vinto 3 Golden Globe Awards. Nelle sale sarà distribuito da Eagle Pictures e Leone Film Group.

Guarda il trailer del film.

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