Fuori dagli schemi tradizionali ai quali ci aveva abituato Massimiliano Bruno, il nuovo film Non ci resta che il crimine, da lui diretto e interpretato insieme ad Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo e Gianmarco Tognazzi, si presenta come una commedia brillante, ma rafforzata da una struttura action movie, misto fantasy. I protagonisti si ritrovano infatti catapultati nel passato, nel tentativo disperato di tornare al presente/futuro.
La vicenda ha inizio a Roma nel 2018, dove tre amici di lungo corso, con scarsi mezzi ma un indomabile talento creativo, decidono di organizzare un “Tour Criminale” di Roma alla scoperta dei luoghi simbolo della Banda della Magliana. L’idea è di Moreno (Marco Giallini) e, senza dubbio, sarà una miniera di soldi. Abiti d’epoca, jeans a zampa, giubbotti di pelle, stivaletti e Ray-Ban specchiati, ed è fatta…sono pronti per lanciarsi nella nuova impresa. Se non fosse che, per un imprevedibile scherzo del destino, vengono catapultati nel 1982 nei giorni dei gloriosi Mondiali di Spagna e si ritrovano faccia a faccia con Renatino (Edoardo Leo), capo della Banda che all’epoca gestiva le scommesse clandestine sul calcio. Come fare per tornare indietro? I tre amici vorrebbero infatti ritornare al futuro senza rinunciare alla ghiotta occasione di fare un po’ di soldi con le scommesse, come suggerisce Moreno. Potrebbero puntare su Giuseppe (Gianmarco Tognazzi), che è un vero Wikipedia dei Mondiali ed un pozzo di scienza calcistica? Potrebbe forse aiutarli Gianfranco (Massimiliano Bruno), il nerd della scuola che ha incredibilmente fatto fortuna? Oppure la svolta potrebbe arrivare dalla Donna del Boss (Ilenia Pastorelli), la dirompente e ambigua ballerina che rischia di sconvolgere l’equilibrio sentimentale di Sebastiano (Alessandro Gassmann)? Intrappolati dal loro stesso gioco, nessuno di loro avrebbe mai immaginato di ritrovarsi in una intricata quanto beffarda avventura criminale.
Insieme agli sceneggiatori Nicola Guaglianone, Andrea Bassi e Menotti, Massimiliano Bruno ha voluto realizzare un genere nuovo, ispirandosi ai film Ritorno al futuro e Romanzo criminale. «Il nostro riferimento è stata quella cultura di confine tra gli anni ’70 e gli anni ’80 – spiega il regista – da cui è nata la scelta di riproporre dei movimenti di macchina tipici dei poliziotteschi, come gli zoom sui primi piani o le riprese deformanti dal basso. E mi sono divertito a usare lo split-screen su molte scene per regalare al film una confezione che sembri realmente venuta dal passato».
Massimiliano Bruno non nasconde di aver faticato più del solito nel girare questa storia, in particolar modo la scena della rapina, durata molti giorni di riprese: «Anche dirigere gli attori è stato un po’ più complicato del solito visto che alcuni di loro affrontavano un ruolo per loro inedito», sottolinea Bruno.
Non ci resta che il crimine risulta, infine, una commedia piuttosto divertente, lasciando assaporare un’atmosfera vintage, autenticamente d’epoca.
Il film, frutto di una produzione IIF e Rai Cinema, uscirà nelle sale a partire dal 10 gennaio.
Alessandro Gassmann in conferenza stampa
Marco Giallini in conferenza stampa
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