L’energia elettrica può essere prodotta in vari modi, a partire ad esempio dall’utilizzo della corrente dei fiumi per azionare delle apposite turbine, o attraverso le ben note pale eoliche. Nel nostro Paese la gran parte dell’energia elettrica utilizzata proviene da fonti fossili, non rinnovabili; da alcune ricerche risulta però che già a partire dal 2030 nel nostro Paese quasi la totalità dell’energia elettrica utilizzata sarà prodotta da fonti rinnovabili.
Come si produce energia elettrica in Italia oggi
Negli anni ’80 in Italia si era giunti a produrre circa il 30% dell’energia elettrica totale da fonti rinnovabili; per una lunga serie di ragioni si ebbe in seguito una totale inversione di tendenza, che portò il nostro Paese a tornare alle fonti fossili, non rinnovabili. Stiamo parlando per la maggior parte delle centrali termoelettriche, che producono energia a partire da carbone, gas naturale o combustibili quali il gasolio. In pratica all’interno di queste centrali si azionano delle turbine per la produzione di energia elettrica utilizzando dei combustibili “simili” a quelli che potremmo utilizzare per i nostri autoveicoli, o che un tempo si usavano per i treni. Questo ovviamente ha un forte impatto sull’ambiente, soprattutto nelle zone che si trovano attorno alle centrali stesse. Se si pensa che nel 2007 in Italia più dell’80% dell’energia elettrica prodotta proveniva da fonti fossili, appare chiaro che si trattava di un comportamento che andava a peggiorare in modo importante l’inquinamento generale presente nell’aria.
Il ritorno alle fonti rinnovabili
Dal 2007 ad oggi sono stati fatti numerosi passi avanti, grazie anche all’introduzione di nuove fonti da cui trarre l’energia elettrica in modo efficiente. Se negli anni ’80 la gran parte dell’energia da fonti rinnovabili disponibile in Italia proveniva dalle centrali idroelettriche e geotermiche, oggi le fonti utilizzate sono anche altre. Online è disponibile una chiara lista delle fonti rinnovabili, che riporta ovviamente anche quelle da cui oggi è possibile ottenere una buona fetta dell’energia elettrica che utilizziamo ogni giorno, circa il 30%. Oggi l’energia da centrali idroelettriche rappresenta comunque quasi la metà di quella da fonti rinnovabili, a cui si accompagnano però anche il fotovoltaico, con circa il 25% della produzione totale nazionale nel 2015, e l’eolico.
Cosa si intende per fonti rinnovabili
Le fonti rinnovabili di energia elettrica sono tutte quelle che permettono di evitare l’utilizzo di combustibili fossili. Si ottiene quindi un’energia maggiormente pulita e il cui “sfruttamento” potrà durare nei secoli. I problemi portati dall’uso di fonti fossili riguardano infatti sia l’inquinamento elevato, sia l’eventualità che tali fonti un giorno terminino, impedendoci di sfruttarle ulteriormente. Quando invece si parla di energia solare, ottenuta tramite i pannelli fotovoltaici, o energia eolica, ottenuta tramite pale che si muovo grazie al vento, o ancora di energia idroelettrica, tratta dallo scorrere dei fiumi, stiamo parlando di fonti energetiche praticamente inesauribili. In più questo tipo di impianti di produzione dell’energia elettrica, pur non essendo totalmente esenti da un certo impatto ambientale, consentono di non creare gas serra e fumi tossici per la popolazione.
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