In sala molti amici e collaboratori di Baudo, tra cui Gianfranco Magalli, Michele Guardì, Pierfrancesco Pingitore, Gaetano Castelli e Giampiero Raveggi.
L’autobiografia è ricca di ricordi di una vita, incontrando le maggiori personalità della politica, dello spettacolo, del cinema e della musica. Aneddoti che contemporaneamente illustrano l’Italia degli ultimi cinquant’anni. Una vera rivoluzione del costume nazionale di cui Pippo Baudo è stato, oltre che testimone privilegiato, anche autore e regista.
Quando Andreotti lo faceva andare in studio alle 6.30 di mattina «per organizzare l’intervista in diretta» e dopo un’ora di chiacchiere lo congedava con un disinvolto: «Improvviseremo».
E inoltre la scoperta di talenti, come Beppe Grillo, oppure Rosario Fiorello, che però non scelse, pentendosene.
Quando Berlusconi come penale per l’interruzione di un contratto gli chiese un intero palazzo, e non gli lasciò neanche il bar! Quando la sua casa in riva al mare esplose per un attentato mafioso. Quando incontrò per la prima volta il proprio figlio nella gelida stanza di un tribunale, con il cognome di un altro. E quando Fellini… E quando Sanremo…
Un momento della presentazione