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“Se son rose”, Pieraccioni scopre l’amore infinito

Se son rose

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«Alla veneranda età di cinquant’anni ho raccontato di coloro che prendono coscienza di non riuscire più a fare quella “maratona dell’amore” e che hanno tirato i remi in barca», commenta Leonardo Pieraccioni alla presentazione stampa del suo nuovo film Se son rose, al cinema dal 29 novembre.
La storia, scritta da Leonardo Pieraccioni e Filippo Bologna, parte dal presupposto di cosa succederebbe se qualcuno mandasse di nascosto alle ex di un altro, dal suo cellulare, un messaggio con scritto: “Sono cambiato. Riproviamoci!”. È quello che accade a Leonardo Giustini (Leonardo Pieraccioni), giornalista che si occupa di tecnologia e innovazione per il web. Sua figlia (Mariasole Pollio), stanca di vedere il padre campione di un’inarrestabile rincorsa al disimpegno, decide di mandare il fatale messaggino. E come zombie usciti dalle tombe dell’amore, alcune delle ex incredibilmente rispondono all’accorato appello e quella che era nata come l’innocua provocazione di un’adolescente si trasforma in una macchina del tempo. Per Leonardo, barricato nel fortino delle sue pigre certezze tra divano, involtini primavera e computer, sarà un emozionante e divertente viaggio nel passato e nel presente.

Leonardo Pieraccioni in una scena del film – Foto: Angelo Trani

«Complice la figlia che cerca di spronare il padre a riprendersi la sua vita – ribadisce l’attore e regista toscano – ma soprattutto a sottolineare l’amore infinito, che è quello per i propri figli».
Per molti, vedendo il film, penseranno che si tratti di un film autobiografico. E in effetti non sbagliano. Infatti, anche per cercare di alzare la qualità del copione, Pieraccioni a tentato di farlo raccontando la verità: «Avevo scritto, in una prima stesura, nei titoli di testa, “da una storia quasi vera”, ma c’era una bugia, il quasi. Io non ho fatto altro che raccontare 48 (interpretato da Elena Cucci, ndr), che esiste, e tutta una serie di ex fidanzate che quando ho ritrovato, ho capito che quei meccanismi si potessero sicuramente ripetere. Perché i quattro incontri determinano i motivi per cui ci si lascia».
Il cast è praticamente tutto al femminile: oltre a Mariasole Pollio, troviamo Claudia Pandolfi, nel ruolo della ex moglie di Leonardo, Michela Andreozzi, Elena Cucci, Caterina Murino, Gabriella Pession, Antonia Truppo e poi gli attori Sergio Pierattini e Gianluca Guidi.

Il cast del film “Se son rose” – Foto: Giuseppe Andidero

Ma a proposito del cast prevalentemente i rosa, l’ironia pungente del regista non si lascia attendere: «Una banda di matte, con vere e proprie patologie! Tanto che volevo dirlo alle loro famiglie. Forse l’unica che si salva è la giovane Pollio, che ancora non si è capito che patologia abbia. Tutte le altre mi sa che sono proprio matte. Però, direttamente proporzionale alla loro pazzia, sono tutte di una bravura eccezionale. Grazie a loro, essendo un film autobiografico, non ho fatto fatica a ricostruire determinate mie vere ex fidanzate, ma questo forse è meglio non dirlo, non vorrei mi chiedessero i diritti Siae».
Significativo anche il cameo di Vincenzo Salemme, nel ruolo di un disabile.
Se son rose, tredicesima fatica cinematografica di Leonardo Pieraccioni, mette in risalto l’incapacità di un 50enne di costruire un rapporto duraturo, in virtù di alcuni meccanismi comportamentali che rimangono invariati nel tempo. La storia scorre senza mai annoiare, risultando una tra le più riuscite del regista toscano.

Leonardo Pieraccioni in conferenza stampa

Guarda il trailer del film.

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