Ambientato nel mondo del calcio, in realtà la storia intende mettere in evidenza alcuni aspetti della vita, come di quelle scelte, giuste e sbagliate, che ci possono cambiare per sempre. E proprio in questi 90 minuti di partita, le decisioni su vicende parallele, in contemporanea, decideranno non solo il risultato del campionato, ma anche le sorti personali del presidente (interpretato da Alberto Di Stasio), l’allenatore (Francesco Pannofino) e il capitano della squadra (Gabriele Fiore).
Sul questo campo da calcio della periferia romana si intrecciano le sorti di coloro che hanno deciso di dare una svolta alla propria esistenza. Chi per soldi come Italo, il presidente dello “Sporting” che si è giocato tutto quello che ha sul risultato; chi per onore, come mister Bulla, l’allenatore che non ha mai vinto niente; e chi per perseguire un sogno, come Antonio, il capitano della squadra, che vuole diventare un calciatore. Mentre fuori dal campo il mondo continua a vivere, a morire e ad essere pieno di contraddizioni, durante la partita il tempo si ferma perché quello è il momento più importante di sempre.
«La Partita è un film che ci porta dritti nel cuore di Roma e dell’Italia di oggi, inquadrandone debolezze e contraddizioni con uno sguardo affezionato, ma estremamente lucido», commenta il regista. «Il contesto è quello della periferia capitolina».
Nel cast spicca la presenza di Giorgio Colangeli, nel ruolo di Umberto, paninaro e strozzino. Po troviamo Lidia Vitale, moglie di Bulla, e infine Stefano Ambrogi, nei panni di Cristian, scagnozzo di Umberto.
Lo stile drammatico della pellicola diretta da Francesco Carnesecchi, per ambientazione e personaggi, assume anche il sapore della commedia italiana, mentre il ritmo incalzante del montaggio riecheggia i film d’azione americani, soprattutto quelli sportivi, dove l’adrenalina cresce con il trascorrere del tempo.
La passione per il calcio, ovviamente, è messa in risalto e sotto alcuni aspetti può apparire persino una droga, più che una fede. Per i protagonisti di questa storia il calcio non è solo un gioco ma anche un’occasione per «tendere l’orecchio e il cuore a quei momenti in cui tutto converge e il tempo si cristallizza perché tutto è troppo intenso», come specifica Carnesecchi.
Il lungometraggio è lo sviluppo di un corto del 2015, intitolate sempre La Partita, diretto dallo stesso regista, sempre con Francesco Pannofino protagonista. Vinse diversi festival tra cui i Social “World Film Festival” e il Premio Fellini all’”Amarcort Film Festival”.
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