Il film di Silvia Bellotti Aperti al pubblico, prodotto da Antonella Di Nocera, ha vinto sabato 10 novembre, il premio Grand Prix Nanook Award, nel corso della cerimonia di premiazione della 37° edizione del Jean Rouch Intarnational Film Festival, il più importante festival di cinema etnografico e antropologico, presso il Musée de l’Homme di Parigi.
Tra i 27 film in concorso, la giuria ha assegnato il premio alla pellicola italiana con la seguente motivazione: “Nella vena del cinema diretto, la regista ci porta negli uffici delle case popolari di Napoli dove gli amministratori con un volto umano cercano di risolvere, giorno per giorno e caso per caso, le tragedie della vita quotidiana che ogni utente porta. Con umorismo e delicatezza, il film ci invita a riflettere sulla qualità delle relazioni umane che desideriamo preservare nel servizio pubblico”.
Nel ricevere il Premio, il regista e la produttrice hanno ringraziato così: «Essere selezionati al Jean Rouch International Film festival di Parigi è stato un grande onore. E lo è stato vivere l’atmosfera dell’evento, sentire lo spirito e il calore delle persone che con cura lo organizzano, vedere i film e incontrare gli altri registi. Il Grand Prix è una emozione grande e siamo commosse. Il nostro film è stato sviluppato in un Atelier formativo, con il cuore che affonda nella realtà, condiviso con una squadra di giovani professionisti e filmato con cura verso i protagonisti. A tutti loro, alle loro storie ed alle loro vite questo premio è dedicato».
Sabato scorso nel prestigioso festival internazionale di Lipsia il film Aperti al pubblico si era aggiudicato la menzione speciale per il cinema sui luoghi di lavoro. Questi ultimi riconoscimenti internazionali, si aggiungono a quelli conseguiti in questo anno di cammino dell’opera , dopo la sua premiere al Festival dei Popoli 2017 dove si aggiudicò il Premio del Pubblico. Nato nell’Atelier di cinema del reale di FILMAP di Arci Movie a Ponticelli, è il risultato di oltre due anni di ricerca, scrittura, riprese e montaggio che hanno impegnato la regista, e le compagne Claudia Brignone e Lea Dicursi, in quest’avventura filmica che restituisce la realtà di un luogo microcosmo esemplare di un ufficio pubblico che pone al centro la relazione tra umanità e burocrazia.