È un periodo particolarmente difficile per le sale da gioco italiane. Dopo l’annunciato fallimento del casinò di Campione, ora pare che anche il casinò di Saint Vincent stia navigando in cattive acque.
Seppure in Italia siano presenti solo quattro casino terrestri, questi luoghi sono stati, per tantissimi anni il punto di riferimento per tutti gli appassionati di gioco d’azzardo. Ora tuttavia i tempi sono cambiati: la concorrenza dell’online si è fatta davvero forte e le sale tradizionali stanno soffrendo.
La legalizzazione dei casinò a distanza, avvenuta nel 2011, ha infatti creato un mercato parallelo fatto di siti di gioco che consentono agli utenti di potersi divertire attraverso un computer o un cellulare senza la necessità di viaggiare verso un casinò. I migliori casino italiani ora possono essere reperiti anche nella rete, con un semplice clic e con la convenienza offerta da bonus in denaro, una gamma di giochi praticamente infinita e la possibilità di giocare anche in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo.
Questo ha portato ad una completa trasformazione del mercato e ad una crisi dei casinò reali che ora mette in seria difficoltà il Casinò de La Vallee. Il bilancio del 2017 si è chiuso con una perdita che ha superato i 21 milioni e mezzo di euro. Nella sua relazione, il collegio sindacale ha attribuito il risultato negativo a diversi fattori tra cui: l’alto costo del lavoro, gli accantonamenti obbligatori previsti dalla legge Fornero, agli ammortamenti tecnici ed infine anche al limitato fatturato, che ha registrato un calo del 3,1% rispetto all’anno precedente. Tra le maggiori criticità evidenziate dai sindaci vi è la reale difficoltà dell’azienda a far fronte ai pagamenti previsti a breve e brevissimo termine, quelli cioè previsti nel mese di settembre, per i quali non vi sarebbe liquidità sufficiente.
Stefano Aggravi, assessore regionale con delega al casinò di Saint Vincent ha dichiarato che il governo regionale si è già attivato e sta lavorando per garantire gli interessi del casinò, dei suoi lavoratori e dell’intera comunità aostana. Alcuni partiti tuttavia accusano la regione di aver tergiversato fin troppo a lungo.
Secondo il direttivo Epav, un’azienda come il Casinò de la Vallee, che ha un fatturato di 60 milioni di euro non può e non deve fallire. Il partito afferma che è ormai giunto il momento di riunire tutte le forze politiche che desiderano puntare ad un rilancio della casa da gioco, sedersi attorno ad un tavolo e creare una strategia che consenta al casinò di superare la crisi e di salvare il posto di lavoro ai 600 dipendenti che operano nell’azienda. Per poter uscire dall’attuale crisi la ricetta Epav è costituita dalle seguenti azioni: un piano per l’incremento dei ricavi e l’ottimizzazione dei costi, un riassetto societario, l’erogazione da parte della giunta Spelgatti della terza parte del finanziamento previsto dalla legge regionale e l’individuazione dei passi necessari ad una privatizzazione della gestione della casa da gioco.
Accanto a queste spinte positive volte alla creazione di un piano di risanamento, vi sono però altri pesi che gravano sul casinò valdostano. Non possiamo infatti dimenticare che lo stesso è coinvolto in un’indagine delle Fiamme Gialle e della Corte dei Conti per un presunto danno erariale da 140 milioni di euro, relativo ad un finanziamento che la sala da gioco ha ricevuto dalla regione e che ha portato al sequestro conservativo dei beni di 21 ex consiglieri regionali.
Per conoscere il futuro del Casinò, risulterà fondamentale l’esito dell’assemblea dei soci (Regione e Comune di Saint Vincent) che sottoporrà ad esame la relazione del collegio sindacale.
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