Il successo della scorsa stagione per la Grande Arte al Cinema è stato netto: 650.000 spettatori hanno riempito 350 sale cinematografiche italiane per assistere agli eventi in programmazione.
Sarà proprio con uno degli artisti più fantasiosi, irruenti e imprevedibili del ‘900 che si aprirà la nuova stagione della Grande Arte al Cinema per celebrare l’anniversario dei 30 anni dalla morte di Salvador Dalí (1904-1989), che cadrà all’inizio del 2019. Salvador Dalí. La ricerca dell’immortalità, il film evento in programma il 24, 25, 26 settembre, permetterà infatti agli spettatori di avvicinarsi al pittore e all’uomo, così come agli spazi da lui ideati che hanno contribuito a plasmare la sua immortalità. Salvador Dalí. La ricerca dell’immortalità propone un viaggio esaustivo attraverso la vita e l’opera di Salvador Dalí, e anche di Gala, sua musa e collaboratrice. Un percorso che va dal 1929, anno cruciale in cui Dalì si unisce al gruppo surrealista e incontra Gala, fino alla morte, attraversando tutte le geografie dell’artista: Portlligat (l’officina casalinga), Figueres (città natale dove crea il museo-teatro Dalí), Púbol (dove si trova il castello in cui passa gli ultimi anni della sua vita), ma anche le grandi città, come Parigi e New York. Immagini e documenti, alcuni dei quali inediti, ci avvicineranno al pittore che ha fatto di se stesso una straordinaria ed eccentrica opera d’arte capace di assicurargli un posto nel mito.
Salvador Dalí. La ricerca dell’immortalità è prodotto dalla Fondazione Gala-Salvador Dalí e realizzato da DocDoc Films.
Klimt & Schiele. Eros e Psiche è prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital.
Il 26, 27, 28 novembre ci sposteremo nella Francia di Giverny con Le ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce, che narra la storia della nascita di una delle più grandi opere d’arte del ‘900, anzi di 300 capolavori che hanno rivoluzionato l’arte successiva. Il racconto di una passione viscerale che diventerà una vera ossessione e dell’uomo che da questa ossessione si è lasciato divorare: Claude Monet. La dimora di Giverny è la villa più costosa della zona ma le manca ancora qualcosa. Appena vi si trasferisce, infatti, Monet decide immediatamente di mettersi al lavoro: desidera creare un giardino “per il piacere degli occhi” ma si accorge presto che questa meravigliosa tavolozza naturale può offrirgli innumerevoli soggetti per la sua pittura. È così che, attirandosi le ire dei suoi confinanti, sradica tutti gli alberi da frutto, distrugge l’orto e inizia a creare il suo atelier en-plein-air. Nel sud della Francia sorge ancora lo storico vivaio Latour-Marliac, presso il quale Monet acquista quei fiori esotici dei quali si è innamorato all’esposizione universale di Parigi del 1889. 6 bulbi di ninfee: 4 gialle e due bianche. Pur tra le mille difficoltà, nel 1895 Monet piazza il cavalletto sulla riva del lago. Per la prima volta dai suoi pennelli prende vita un fiore di ninfea. È da queste prime pennellate che nasce il film evento che racconta l’amore e l’ossessione di Monet per le sue ninfee attraversando il giardino e la casa dell’artista a Giverny, ma anche il Musée D’Orsay, l’Orangerie e il Marmottan di Parigi, la grande mostra del Vittoriano di Roma.
Le ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce è prodotto da Ballandi Arts e Nexo Digital.
Infine, dopo il successo riscosso al Tribeca Film Festival, l’11 e 12 dicembre arriverà al cinema L’uomo che rubò Banksy diretto da Marco Proserpio. Narrato da Iggy Pop, il film evento sull’artista e writer inglese considerato uno dei maggiori esponenti della Street Art racconta di arte, culture in conflitto, identità e mercato nero. Il film inizia mostrando la percezione dei palestinesi sul più importante artista di strada dei nostri tempi, ma si trasforma presto nella scoperta di un vasto mercato nero di muri e dipinti rubati nelle strade di tutto il mondo. Culture che si incontrano e si scontrano di fronte a una situazione politica insostenibile, ma anche il dibattito in corso sulla commercializzazione o conservazione della Street Art. Non è una singola storia, ma molte storie. Un docu film per capire cosa ha portato le opere d’arte di Banksy da Betlemme a una casa d’aste occidentale, insieme al muro su cui sono state dipinte.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale esclusivo di Nexo Digital. Per la stagione 2018 è distribuito con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it.