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Al via la mostra temporanea internazionale Un nuovo volo su Solaris (dal 28 maggio al 31 luglio 2018), ispirata al film del regista Andrej Tarkovski, promossa dal Museo Anatolij Zverev di Mosca (Museo AZ), ideata e curata da Polina Lobačevskaja. L’evento si terrà presso la sede della Fondazione Franco Zeffirelli, nella suggestiva Sala della Musica del Complesso di San Firenze.
Il progetto rappresenta un connubio tra il capolavoro del grande regista russo e alcune opere pittoriche, grafiche e scultoree degli artisti anticonformisti russi provenienti dalla collezione del Museo AZ e dalla collezione privata di Natalia Opaleva, direttore generale del museo moscovita nonché produttrice della mostra.
«E’ un’immersione in una dimensione senza tempo, un incontro tra linguaggi artistici, con un approccio olistico al pensiero e alla creatività dell’uomo», descrive così Un nuovo volo su Solaris, il primo cittadino di Firenze, presente alla conferenza stampa. «Non ci sono barriere tra linguaggi e discipline, per questo credo che sia davvero un’esperienza umana, prima ancora che culturale».
La curatrice del progetto Polina Lobačevskaja ha scelto di collocare nelle sale del complesso barocco di Palazzo San Firenze un’installazione futuristica che ricorda una stazione spaziale, dotata di 22 schermi per la proiezione di video che saranno composti da materiali fotografici e cinematografici unici legati all’opera di Andrej Tarkovskij.
«E’ stato fatto un straordinario lavoro di preparazione. Sono riusciti ad istallare questa mostra in pochissimi giorni», commenta Pippo Zeffirelli, augurandosi un meritato successo. «E’ un progetto che a noi è piaciuto moltissimo sin dall’inizio, e ci auguriamo che questo possa segnare anche l’inizio di un interscambio culturale tra Russia e Italia».
Nella stessa sede sono collocati anche i migliori lavori degli artisti russi della seconda metà del Novecento: Anatolij Zverev, Francisco Infante, Dmitrij Plavinskij, Dmitrij Krasnopevcev, Vladimir Jankilevskij, Vladimir Jakovlev, Lidija Masterkova, Petr Belenok, Ulo Sooster, Vladimir Nemuchin, Ernst Neizvestnyj, per un totale di 32 quadri e due sculture.
Presentazione stampa presso la Fondazione Zeffirelli