Vincenzo Salemme torna al cinema, stavolta anche da regista, con una commedia degli equivoci tutta napoletana: Una festa esagerata. Protagonisti del film, oltre allo stesso Salemme, troviamo Tosca D’Aquino, Iaia Forte e Massimiliano Gallo.
Dopo il successo teatrale, la divertente commedia approda così sul grande schermo, in una veste ampliata nei personaggi, mantenendo intatto il cuore della storia. In una splendida terrazza dell’elegante via Petrarca di Napoli, fervono i preparativi per festeggiare i 18 anni di Mirea (Mirea Flavia Stellato), la capricciosa e superficiale figlia di Gennaro Parascandolo (Vincenzo Salemme), un piccolo imprenditore edile.
Teresa (Tosca D’Acquino), moglie di Gennaro, ha deciso di fare le cose in grande e non ha badato a spese: dal catering agli arredi, ha persino scritturato un cameriere indiano relegando in cucina la vecchia domestica non ritenuta abbastanza esotica per una festa così importante. Gennaro, pur di accontentare le donne della sua vita e con l’aiuto di Lello, l’invadente aiutante del portiere, continua ad assecondare ogni loro capriccio e a spendere una fortuna per una festa che lui stesso definisce “esagerata”. Tutto sembra perfetto, gli invitati iniziano ad arrivare, ma un’inaspettata notizia giunge dal piano di sotto, da casa Scamardella, dove abitano un padre molto anziano e la figlia zitella: la sfortuna ha deciso che il signor Scamardella doveva morire proprio il giorno della festa. Ma come si fa una festa con un morto sotto casa?
L’attore e regista napoletano ha scritto la sceneggiatura insieme ad Enrico Vanzina: «L’apporto di Enrico è stato fondamentale perché ha una grandissima esperienza, oltre che tanta affinità con me», spiega Salemme. «Per evitare la troppa teatralità del film, ci voleva qualcuno con uno sguardo esterno. Enrico è stato bravissimo perché lo ha fatto con garbo, non ha stravolto la storia e nello stesso tempo gli ha dato un passo cinematografico».
Una festa esagerata è inevitabilmente un omaggio alla commedia di Eduardo De Filippo, come ricorda lo stesso Salemme: «A differenza di quella rappresentata mirabilmente nei decenni scorsi da Eduardo la gente napoletana ha perso un po’ la sua vera anima e io attraverso la rappresentazione di individui che perdono di vista i valori morali ho voluto portare in scena la fine di un’ epoca e di un’etica antica. Tutti noi sembriamo timidi nell’esprimere i sentimenti e poi all’improvviso esplodiamo senza nessun ritegno come dimostra la serie di personaggi descritti in scena in maniera grottesca per riflettere su miseria e nobiltà dell’animo umano e sul lato oscuro della piccola borghesia di cui si denunciano ipocrisie e meschinità che rendono le persone mostruose. Volevo raccontare in chiave realistica e divertente le cosiddette persone normali, quelli che vivono nascondendosi dietro lo scudo delle convenzioni e affrontano le relazioni sociali usando il codice dell’ipocrisia come unica strada per la sopravvivenza».
Completano il cast Nando Paone, Francesco Paolantoni, Giovanni Cacioppo, Andrea Di Maria, Vincenzo Borrino, e Antonella Morea.
Distribuito da Medusa in 350 copie, il film sarà in sala dal 22 marzo.
Vincenzo Salemme in conferenza stampa
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Photocall: Giuseppe Andidero