Paul Kersey (Bruce Willis) interpreta un medico del pronto soccorso di Chicago la cui vita viene distrutta dall’omicidio della moglie (Elisabeth Shue) e dalle violenze che riducono sua figlia (Camila Morrone) in coma. Da quel momento Kersey cesserà di esistere e al suo posto subentrerà “Il giustiziere” che, con il suo desiderio di vendetta e rabbia per il destino avverso, andrà a caccia dei criminali che hanno massacrato la sua famiglia. La città comincerà presto a domandarsi se questo vigilante sia un angelo custode o un inquietante mietitore in preda al desiderio di uccidere.
Emotivamente bloccato, Kersey si appoggia a suo fratello Frank (Vincent D’Onofrio), chiedendogli aiuto, e ai detective Raines e Jackson (Dean Norris e Kimberly Elise) per eventuali aggiornamenti sull’arresto degli uomini che hanno fatto questo alla sua famiglia. Quando la polizia mostra a Kersey una moltitudine di casi irrisolti e si rassegna al fatto che anche il suo caso rimarrà irrisolto, qualcosa scatta in Kersey, un uomo che, come ricorda suo fratello Frank, era noto per aver combattuto già nel duro quartiere in cui erano cresciuti. Ecco come il dottor Kesrsey si ritrova a dover essere costretto a cercare giustizia al di fuori dalla legge.
«Credo davvero, a un livello più profondo, che nella vita tutto vada esattamente come debba andare», confessa Bruce Willis. «Avvicinandomi a questo film, ho pensato che fosse chiaro che questo personaggio si trovasse sulla strada che avrebbe dovuto seguire. Per essere un medico, come Paul Kersey, devi voler aiutare le persone. E poi, anche se attraversa una tragedia, dopo che la sua famiglia è stata massacrata, Kersey arriva dov’è semplicemente perché dovrebbe essere lì – in un modo o nell’altro. E tutto ciò era nella sceneggiatura».
Pur essendo abituato al genere cinematografico d’azione, stavolta Willis vede la trasformazione del suo personaggio attraverso gli occhi della genitorialità, qualcosa che un padre di cinque figli capisce bene. «Prima di avere dei figli, la genitorialità non faceva parte di questi film d’azione che faccio di solito», precisa Willis. «Ora, è una componente importante. Questo film ti fa davvero pensare a quanto lontano puoi spingerti per proteggere la tua famiglia. Dopo che la sua famiglia è stata brutalizzata, Paul Kersey ha una tolleranza zero nei confronti di tutti quelli che feriscono le persone innocenti. E mostriamo al pubblico le ragioni profonde per cui fa quello che fa».
Secondo afferma il regista Eli Roth «Paul Kersey assume un’identità alternativa: di giorno è un chirurgo; di notte esce per le strade, diventando noto come Il giustiziere».
In questo contesto i social media forniscono un livello aggiuntivo, che incrementa l’immediatezza delle uccisioni di Kersey. Con questo elemento attuale e contemporaneo, è facile vedere come le azioni del Giustiziere possano iniziare a uscire fuori dal controllo di Kersey.
«Il furto d’auto diventa virale perché si scopre che qualcuno lo sta filmando da una finestra», spiega Roth. «Il video va ovunque. Tutti possono vedere quello che fa quest’uomo. Un aspetto interessante di fare Il giustiziere della notte oggi è che si può davvero mostrare come queste cose diventino virali e come tutti possano vivere istantaneamente il momento in cui accadono».
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