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«Io sì, ho sofferto di nomofobia, il giorno del mio compleanno», confessa Christian Marazziti, regista del film Sconnessi, nei cinema dal 22 febbraio. Prendendo spunto proprio da un episodio realmente accaduto nella sua vita privata, Marazziti ha estrapolato un plot e, insieme a Michela Andreozzi e Massimiliano Vado, ha firmato la sceneggiatura di questa commedia divertente, ma allo stesso tempo segnalatrice di una tendenza molto delicata e per alcuni versi persino pericolosa: la dipendenza dai social e dagli smartphone.
«Noi siamo bombardati tutti i giorni da post su Facebook, Instagram, da autoritratti», sottolinea Marazziti. «Oramai c’è questo “fenomeno artistico” del selfie che è diventato dilagante, privando l’immagine dell’emozione. La dipendenza da Internet sta prendendo veramente il sopravvento. Questo film non fa altro che cercare di lanciare un messaggio di equilibrio, per tornare a comunicare e a relazionarsi».
Questa sorta di allarme sociale è preso ancora più alla lettera da Fabrizio Bentivoglio, che addirittura sconsiglia vivamente di aprire i profili social: «Mi sembrano pericolosi, per sé e per gli altri, e non capisco questa mania di pubblicare qualsiasi battito di ciglio si faccia».
I protagonisti di questa commedia faranno un loro percorso, si ritroveranno sconnessi in alta montagna, ma scopriranno che le distanze tra le persone non possono essere colmate da un impulso elettronico, ma potranno crescere ed evolversi solo grazie al contatto umano, guardandosi negli occhi.
Photocall con il regista e gli attori del film
Prodotto da Roberto Cipullo, Mario Pezzi e Alberto Salerno per Camaleo film, in collaborazione con Falcon Productions, Sconnessi è distribuito da Vision Distribution in 300 copie.
Guarda il trailer del film.