Tutti se lo ricordano come Pierino, l’eroe popolare delle barzellette, protagonista di tanti film a cavallo degli anni ’70 e ’80: Alvaro Vitali rappresenta un’icona della commedia commerciale di quell’epoca, anche se non tutti conoscono i suoi esordi, avvenuti grazie al maestro e premio Oscar Federico Fellini. Il regista riminese, infatti, lo scoprì nel 1969 in un brillante provino a Cinecittà.
La nuova pellicola segna il ritorno alla regia di Luigi Pastore, ispiratosi a fatti realmente accaduti e che dichiara: «Ho pensato ad Alvaro Vitali mentre scrivevo la sceneggiatura e, nello sviluppo del suo personaggio, non ho avuto dubbi sul volto di questo grande interprete, che ha dato tanto al cinema italiano e che ha ancora molto da esprimere. È davvero un peccato che i nostri produttori abbiano etichettato e dimenticato questi grandi artisti, puntando su fenomeni di marketing che non sanno nemmeno cosa significhi la parola ‘gavetta’. Il mio è uno schiaffo morale ad un cinema ormai standardizzato, troppo politicamente corretto e infarcito di banalità e buonismo da bravi scolaretti. Non c’è più il coraggio di rischiare, privilegiando solo prodotti dozzinali, senza dare al pubblico la possibilità di scegliere veramente».