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Come un gatto in tangenziale, la coppia Cortellesi-Albanese nella commedia sul disagio delle periferie

Come un gatto in tangenziale

Dopo il successo di Mamma o papa?, Riccardo Milano ricrea il sodalizio artistico tra Paola Cortellesi e Antonio Albanese, con la commedia Come un gatto in tangenziale. Anche se attraverso l’ironia, stavolta viene toccato un argomento molto delicato e attuale, quello dell’integrazione sociale focalizzata sulle problematiche delle periferie.
«La distanza sociale con la gente delle periferie è trasversale», afferma il regista in conferenza stampa. «E’ una distanza innanzitutto economica che va al di là del credo e dell’appartenenza. Quando se ne parla bisognerebbe, secondo me, conoscere queste persone e avere una certa onestà. In un paese culturalmente e socialmente spaccato in due, forse può essere importante fare lo sforzo di capire, conoscendo realmente le ragioni degli altri».
Come un gatto in tangenzialeGiovanni (Antonio Albanese) è un intellettuale impegnato, una sorta di profeta dell’integrazione sociale, che vive nel centro storico di Roma. Monica (Paola Cortellesi), è una ex cassiera del supermercato, e con l’integrazione ha a che fare tutti i giorni nella periferia dove vive. Non si sarebbero mai incontrati se i loro figli non avessero deciso di fidanzarsi. Monica e Giovanni, entrambi vittime di spietati pregiudizi sulla classe sociale dell’altro, sono le persone più diverse sulla faccia della terra, ma hanno un obiettivo in comune: la storia tra i loro figli deve finire. Per portare a termine il comune proposito, i due cominciano, loro malgrado, a frequentarsi e a entrare l’uno nel mondo dell’altro: Giovanni, abituato ai film impegnati nei cinema d’essai, si ritroverà a seguire sua figlia in una caotica multisala di periferia, tra ragazzini urlanti, spintoni e cestini di pop corn che rotolano per terra, Monica, invece, da sempre abituata a passare le sue vacanze a Coccia di Morto, tra distese di corpi stipati come sardine e aerei che scaricano carburante sopra la testa, si ritroverà nella scicchissima riserva naturale di Capalbio, tra intellettuali, vip e improbabili conversazioni sull’arte contemporanea. Finché improvvisamente qualcosa tra di loro cambia. Entrambi capiscono di non poter fare a meno uno dell’altra anche se forse la loro storia durerà pochissimo, proprio come “un gatto in tangenziale”.
Secondo la protagonista femminile, Paola Cortellesi, in questa storia è stato «trovato un pretesto per far comunicare due persone che altrimenti non avrebbero mai comunicato. La comunicazione, pur non risolvendo tutti i problemi, porta sicuramente qualcosa di buono».
Mantenendo le strutture tipiche della commedia, nel film aleggia una sana leggerezza comica, proprio a simboleggiare come l’ironia possa efficacemente indebolire, in qualche maniera, un un certo tipo di malaffare. «Nella mia carriera ho avuto la fortunata opportunità di spaziare tanto, diretto da autori come Gianni Amelio o Francesca Archibugi», spiega Antonio Albanese. «Il semplice disimpegno, fine a sé stesso è riduttivo, mentre la commedia è una mia passione. Cerco di raccontare in questo modo la realtà anche nei miei spettacoli, nel mio ultimo libro “Lenticchie alla julienne” – una satira sulla mania per l’alta cucina – e nel mio prossimo film “Contromano”, che sarà in sala a marzo».
Sonia Bergamasco interpreta Luce, la ex moglie di Giovanni. I figli fidanzatini (Agnese e Alessio), invece, sono Alice Maselli e Simone De Bianchi. Spicca, inoltre, la partecipazione straordinaria di Claudio Amendola nel ruolo di Sergio, marito galeotto di Monica.
Come un gatto in tangenziale, prodotto da Wildside in collaborazione con SKY Cinema, sarà nelle sale dal 28 dicembre, distribuito da Vision Distribution.

Paola Cortellesi e Antonio Albanese in conferenza stampa

Guarda il trailer del film.

Foto di Claudio Iannone

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