«Oggi c’è un disperato bisogno di patrioti, ma per patriota io non intendo un eroe, ma persone normali che credono in questa nazione, che credono nel suo futuro, che non si vergognano di essere italiani». Sono queste le parole usate da Giorgia Meloni nel discorso conclusivo della 20esima edizione della tradizionale kermesse Atreju, dove ha portato un nuovo impulso alla Destra italiana, ripulita dalla componente nostalgica e rivolta completamente alle tematiche odierne.
Vari ospiti d’eccezione hanno portato le proprie testimonianze, esperienze e modelli di amore per la propria nazione. Tra questi, e non solo sul parco di Atreju 2017, ha spiccato l’intervento di Andrea Bocelli, che, in un video-intervista con Giorgia Meloni, ha parlato di sé e del suo amore per l’Italia.
Anche quest’anno Atreju è stata una festa aperta a tutti coloro che, dalla cultura al sociale, dallo sport alla politica, vivono ogni giorno la sfida del fare. Non è mancato, come da tradizione, lo spazio di confronto con coloro che appartengono a coalizioni politiche diverse, ma sempre nel rispetto delle idee e delle differenze. Così è stato per il ministro dell’Interno Marco Minniti, molto disponibile in un’accesa intervista col direttore del TG4 Mario Giordano. Non sono comunque mancati momenti di contestazione del pubblico nei confronti del capo del Viminale, anche se riferiti maggiormente al suo passato che per il presente.
Nel discorso conclusivo di Atreju, la padrona di casa ha rivendicato la difesa del made in Italy, per poi attaccare l’avversario storico, il PD, soprattutto sui temi della legalità e l’immigrazione; ma ha anche lanciato una sfida al M5S, definendolo pieno di contraddizioni, inconcludente e ricco di presunzione.
Foto di Giuseppe Andidero