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La Terra dei Fuochi: l’omertà che uccide l’Italia

La Terra dei Fuochi

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Da circa trent’anni La Terra dei Fuochi è sinonimo di una tragica piaga italiana: un crimine che racchiude l’attività di smaltimento illegale di rifiuti tossici, con drammatiche conseguenze sull’ambiente: prodotti agricoli contaminati, bambini morti di tumore, genitori che chiamano in causa lo Stato, ma anche l’enorme velo di ipocrisia e omertà mediatica, oltre che istituzionale, tale da rendere il fenomeno ancora sconosciuto a una buona fetta dei cittadini italiani.
«Col diminuire delle discariche e il crescere dell’economia, laddove i rifiuti venivano prima interrati, da allora i “roghi tossici” di rifiuti speciali sono aumentati ogni anno, per essere direttamente dati alle fiamme a cielo aperto», commenta Angelo Ferrillo, fondatore della storica associazione La Terra dei Fuochi, che si occupa della denuncia e divulgazione delle problematiche dello smaltimenti illegale di rifiuti tossici annesse principalmente nelle province di Napoli e Caserta.

Amianto trovata in una discarica abusiva

Per rifiuti speciali si intendono scarti industriali di varie genere, come vernici, materiali ferrosi, plastica, calcinacci (tra cui amianto), pneumatici, batterie d’auto e rifiuti sanitari provenienti da ospedali. Immaginate la quantità di diossina e altre sostanze cancerogene vengono disperse nell’aria e successivamente propagate anche a distanza di chilometri. Gli abitanti della martoriata Terra dei Fuochi, sia quelli consapevoli che ignari del fenomeno, sono in tal modo costretti a respirare, praticamente giorno e notte, questi veleni, soprattutto d’estate quando si dorme con le finestre aperte.
Non bisogna, inoltre, confondere le discariche abusive con l’accumulo di rifiuti urbani, che pure ci sono ma causati dall’inciviltà. «Questi cosiddetti “roghi tossici” sono un fenomeno a parte, dovuto a un sistema economico-criminale collegato all’economia sommersa», sottolinea Ferrillo. «È un giro di milioni di euro al giorno. Lo smaltimento illecito di rifiuti speciali pericolosi e nocivi mediante l’incendio è andato a crescere nel tempo per diversi fattori: la mancata pianificazione della Politica locale e nazionale, ma soprattutto per l’impunità da parte di chi fa ordine pubblico, giustizia e sicurezza, ovvero di Magistratura, Ministero dell’Interno, Prefetture, Questure e Forze dell’Ordine. Oggi, al contrario di quanto dichiarato da istituzioni e organi di informazione, il fenomeno è in aumento e completamente fuori controllo. Interessa non più le sole zone della Campania, denominate appunto la “Terra dei Fuochi”, ma praticamente riguarda tutto lo stivale, con segnalazioni che vanno dalla Sicilia fino alle Regioni del nord più estremo. Mentre inizialmente i roghi accadevano durante tutta la giornata, oggi che la collettività è più consapevole si smaltisce maggiormente nelle ore notturne. La percezione d’estate aumenta grazie a migliori condizioni atmosferiche, ma d’inverno si brucia allo stesso modo e la gente non ci fa caso poiché la puzza si avverte di meno e le ore di buio sono superiori a quelle di luce».
Quando affermato da Angelo Ferrillo è tutto documentato e provato da anni sul sito web http://www.laterradeifuochi.it

#terradeifuochi -> www.laterradeifuochi.it

La Terra dei Fuochi su Domenica 27 agosto 2017


I cittadini hanno il diritto di conoscere gli effetti dei roghi tossici sulla propria salute, ma a quanto pare lo Stato gli nega anche questo?
Ai più informati e consapevoli ormai lo Stato nega molte cose a tal punto di aver perso ogni credibilità. Tutto ciò, ovviamente, perché ci sono dirette responsabilità di numerose istituzioni coinvolte. Reati penali che andrebbero perseguiti ma invece vengono tollerati e coperti anche dall’autorità giudiziaria con il solito scaricabarile tipico italiano.

Angelo Ferrillo, presidente e fondatore dell’associazione La Terra dei Fuochi

Il fatto che questi “roghi tossici” vengano appiccati quasi sempre nelle stesse zone, da parte delle stesse persone, sotto gli occhi di tutti i cittadini, lascerebbe pensare ad una sorta di “tolleranza istituzionale” nei confronti di questo crimine ambientale. Che idea si è fatto lei dopo tanti anni che segue con attenzione la vicenda?
Fermare questo fenomeno significa mettere in discussione un modello economico e di sviluppo nonché la giustizia e sicurezza pubblica. Da quello che è sotto gli occhi di tutti si capisce che non c’è alcuna volontà concreta di farlo. Evidentemente a tutti i soggetti apicali coinvolti fa comodo così, molto meno a chi ne paga le conseguenze. Basterebbero poche settimane per invertire la tendenza, ma si continua a prendere in giro i cittadini e a “rubare” a norma di legge sprecando soldi pubblici con finte soluzioni.

Cosa vede all’orizzonte, sia a livello locale che nazionale?
La cosiddetta “Terra dei Fuochi” si estenderà all’Italia intera. Questa era una mia previsione di anni fa che oggi si è avverata. Il fenomeno ormai è evidente non solo nella capitale del Paese ma anche nelle maggiori Regioni, e crescerà sempre più, non necessariamente perché aumenterà in valore assoluto, ma semplicemente aumenta la consapevolezza e quindi sempre più persone si accorgeranno di quanto accade. Solo se l’opinione pubblica sarà in grado di capire davvero come stanno le cose e di non cedere alle illusioni dei gattopardi di turno, allora le cose potranno iniziare a cambiare veramente, altrimenti siamo già condannati ad un lento quanto inesorabile declino.

Foto: LaTerradeiFuochi.it

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