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Parodontite e Piorrea: due termini per una malattia

Parodontite e Piorrea

Parodontite o Piorrea?
Quando si parla di malattie che colpiscono denti e gengive ci si imbatte spesso in termini alquanto difficili di cui non si conosce il significato. Due di questi nomi sono parodontite e piorrea. Chi non ha mai avuto queste patologie probabilmente sente per la prima volta queste nuove diciture e nella maggior parte dei casi pensa erroneamente che siano due cose distinte e separate. Facciamo, dunque, un po’ di chiarezza sulla questione, che porta inevitabilmente ad una grande confusione. Parodontite e piorrea indicano la medesima patologia dentale. Sono semplicemente due termini differenti ma entrambi in uso nel gergo dentistico per evidenziare un’infiammazione del parodonto, vale a dire l’insieme di tessuti situati tra denti e ossa della mascella. Nel dettaglio ci si riferisce a gengive, osso e legamento. L’origine del termine piorrea è greca e sta a significare scolo di plus. La malattia parodontale, altro modo per indicare questa specifica patologia, è molto pericolosa se non viene curata tempestivamente ed efficacemente perché può portare alla caduta dei denti.

Tipi di parodontite
Le parodontite si classificano secondo tre tipologie:

I sintomi della malattia parodontale
Riconoscere la malattia parodontale vuol dire attenzionare alcuni fattori che rappresentano un campanello d’allarme: immediatamente recarsi da un dentista per un controllo e una diagnosi accurata. Il sintomo che più di ogni altro identifica questa malattia è il sanguinamento delle gengive e nei casi più gravi si può anche formare del pus. La scarsa conoscenza delle caratteristiche della piorrea e la disinformazione può creare confusione nel riconoscimento dei sintomi e sottovalutare il problema. Diventa opportuno, invece, rivolgersi subito ad un esperto odontoiatra per avere le giuste delucidazioni e non trovarsi impreparati dinanzi alle possibili conseguenze della degenerazione della malattia. Ulteriori sintomi sono: una forte alitosi, una maggiore sensibilità ai denti, lo spostamento dei denti, intenso dolore alle gengive. Talvolta, questi fattori sintomatici si presentano in forma lieve e non fanno pensare a nulla di grave. Nel dubbio chiedere sempre un consulto ad uno specialista del settore.

Le cause della parodontite o piorrea
La parodontite o piorrea è una malattia di origine batterica. Le cause che la determinano sono abbastanza comuni e facilmente evitabili con una cura più approfondita dei denti. Una scarsa igiene orale è senza alcun dubbio un fattore determinante per la formazione della piorrea: l’igiene orale insufficiente aiuta la prolificazione di batteri che si annidano nella bocca causando danni enormi come queste dolorose infiammazioni. Un’altra causa della parodontite è associata a cure dentistiche non efficienti e interventi odontoiatrici malfatti, come otturazioni e protesi, che contribuiscono alla formazione di questa specie batterica. Soggetti più a rischio sono i fumatori e gli alcolisti: l’uso continuo di alcol e il tabagismo portano ad indebolire l’afflusso di sangue nelle gengive con la conseguenza diretta che si è più esposti al rischio di formazioni batteriche nella bocca. Anche i soggetti che soffrono di diabete sono più soggetti alla malattia parodontale. Un accumulo della placca batterica sui denti causa inevitabilmente la malattia legata al parodonto.

Le cure
Parlando di cure contro la malattia parodontale bisogna fare una distinzione tra rimedi naturali e rimedi chirurgici. Nel primo caso ci si affida, per casi meno gravi e per chi ha uno stadio della patologia non avanzato, a soluzioni più semplici da effettuare sia dal dentista che a casa. Il medico di riferimento deve eliminare i batteri dal parodonto e nel farlo utilizza degli strumenti ben precisi che permettono una pulizia accurata. Una volta che tutto il tartaro è stato rimosso è compito della persona cercare di mantenere questo status di pulizia in modo permanente, con una buona igiene orale quotidiana. La parodontite è, infatti, una patologia cronica e se non viene curata e monitorata costantemente può causare danni e infiammazioni anche dopo il trattamento effettuato. Le cure della malattia dentale comprendono anche l’uso di antibiotici specifici e collutori antimicrobici, con azione disinfettante. Quando la malattia è già molto sviluppata o se la cronicità non si debella con i rimedi prima citati bisogna ricorrere alla chirurgia. Gli interventi sono di due tipologie: resettiva e rigenerativa. Si parla di chirurgia resettiva quando si interviene sull’osso di sostegno per pulirlo, eliminando l’infiammazione. Si parla di chirurgia rigenerativa quando si impiantano innesti per far nascere un nuovo tessuto.

La prevenzione
Evitare la formazione di placca batterica e proteggere il parodonto da eventuali e dolorose infiammazioni dovute alla malattia parodontale è possibile: basta soltanto acquisire delle buone norme igieniche che aiutano a tenere sotto controllo l’igiene orale. Il consiglio che tutti i dentisti dispensano gratuitamente è di lavarsi i denti dopo ogni pasto con approfondita cura. Sono tre volte in un giorno e richiedono appena pochi minuti, ma di fondamentale importanza per prevenire la formazione dei batteri all’interno della bocca. Un aiuto significativo è dato dall’utilizzo del filo interdentale, che con la sua azione diretta permette una pulizia maggiore. Inoltre, l’abitudine di sciacquarsi la bocca con collutori è una buona difesa contro l’attacco batterico. Infine, visite periodiche dal proprio dentista sono un buon inizio per curare la propria igiene orale e conoscere per tempo le problematiche che possono formarsi nel parodonto e colpire denti e gengive. Non servono grandi attenzioni per garantire la salute dei nostri denti, ma piccoli accorgimenti che mantengono la bocca lontana da malattie dolorose e dalle spiacevoli conseguenze, come la parodontite o piorrea.

Foto: Pixabay

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